L'introduzione dell'autonomia scolastica segna il passaggio dalla scuola dell'offerta alla scuola della domanda: al "pacchetto" formativo finora chiuso nella rigidezza del programma e del curriculum, si sostituisce una gamma di proposte di formazione che rispondono alla richiesta degli utenti diretti ed indiretti della scuola.La nuova normativa cambia il quadro di riferimento che riconosce alla scuola (sia pure tra molte difficoltà) maggiore autonomia organizzativa e gestionale e stimola la ricerca di efficienza ed efficacia nell'erogazione dei servizi.Fare bene però non basta, accanto al fare è necessario anche il "far sapere", cosa nuova per la scuola che finora non ha mai avuto la mentalità per comunicare. E' infatti chiaro che sul piano della comunicazione esterna la scuola italiana risente dei gravi ritardi che caratterizzano la Pubblica Amministrazione del nostro Paese. Fino a poco tempo fa, infatti, la comunicazione era considerata a seconda dei casi un costo, una perdita di tempo, propaganda. Da alcuni anni assistiamo invece ad una significativa inversione di tendenza e le principali istituzioni si stanno dotando di "uffici comunicazione" al cui interno troviamo coordinatori, addetti stampa, portavoce, addetti alle relazioni con il pubblico (vedi L.150/2000).La scuola ha quindi la necessità di impegnarsi a ricercare un proprio posizionamento all'interno del territorio attraverso nuovi strumenti di comunicazione che la aiutino a riconquistare una visibilità basata sulla fiducia, sulla relazione, sulla reputazione e sulla validità della propria offerta formativa.In particolare la reputazione è legata soprattutto a ciò che gli interlocutori si aspettano dalla scuola, alla sua capacità di rispondere alle aspettative di tutti coloro che sono interessati al modo con cui governa i propri sistemi di relazione, cioè alle modalità con cui utilizza le risorse economiche, con cui si rapporta con i docenti, gli studenti e le famiglie, a come interagisce con la comunità e l'ambiente in cui opera. La reputazione è la percezione di affidabilità che un'organizzazione e in questo caso la scuola si è creata dall'esterno.Il ruolo delle relazioni pubbliche in questa fase di profondo cambiamento del nostro sistema scolastico è quindi fondamentale, la scuola può diventare un nuovo target della nostra professione.In linea con queste considerazioni si terrà a Padova mercoledì 21 aprile 2004 un convegno dal titolo "Comunicare la scuola. Dalla scuola dell'offerta alla scuola della domanda". Il convegno è organizzato dalla Provincia di Padova/Ass. alla Pubblica Amministrazione in collaborazione con FERPI e vedrà al tavolo dei relatori alcuni nostri soci che insieme a rappresentati della scuola, dei genitori, dell'Università e della carta stampata si confronteranno su questo interessante tema.Mariapaola La CariaMarta BagnoProgramma del convegno10.30 SALUTIVittorio CasarinPresidente della Provincia di PadovaEnzo MartinelliDirettore Generale del Veneto Ministero Pubblica Istruzione10.45 INTERVENTIMichele CortelazzoPresidente del Corso di Laurea di Scienze della Comunicazione dell'Università degli Studi di PadovaLuigino GrosseleDirigente Scolastico della Direzione Didattica di Albignasego (PD)Stefano NagyGià Presidente del Consiglio d'Istituto della Scuola Media Statale "G. Guinizzelli" di Monselice (PD). Consulente di marketing.Mariapaola La CariaResponsabile organizzativo del "Festival Studentesco 2004"La partecipazione agli eventi per rafforzare la visibilità e la reputazione della ScuolaSe qualcuno tra voi ha delle esperienze da raccontare e vuole intervenire può scrivere alla redazione: redazione@ferpi.it
