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Segreto professionale nel blog

10/10/2007

Il Senato degli Stati Uniti ha approvato un emendamento che equipara blogger e giornalisti, consentendo anche la segretezza delle fonti.

Il muro che divide i giornalisti professionisti da chi si occupa di informazione con altre modalità (soprattutto i blogger) continua ad assottigliarsi, nonostante non manchino timori al riguardo. E' di questi giorni la notizia che la commissione del Senato statunitense ha approvato un emendamento al Free Flow of Information Act (libera circolazione delle informazioni) grazie al quale gli autori di blog potranno usufruire di privilegi fino a oggi concessi solo ai giornalisti professionisti. In primis, verrà garantito il segreto professionale, che consente di non svelare le fonti delle notizie qualora queste intendano restare anonime.
L'aspetto più innovativo e al passo con i tempi dell'emendamento è quello di estendere il concetto di giornalismo a qualsiasi forma di informazione locale, nazionale e internazionale su fatti di pubblico interesse. Anche nelle Corti federali e statali verranno concessi ai blogger gli stessi diritti dei giornalisti.
Non si è trattato di un'approvazione esente da critiche; soprattutto da parte repubblicana è stato sottolineato il rischio di garantire a terroristi e pedofili una forma di impunità: grazie all'emendamento sarebbe infatti sufficiente presentarsi come autori di blog per avere una maggiore difesa nei confronti della legge. Inoltre è risaputo che per quanto riguarda i giornalisti esiste un codice etico-deontologico che viene rispettato, mentre nella blogosfera è assente.
Bisogna comunque tenere presente che, pur nel suo garantismo nei confronti dei giornalisti, la legge americana prevede dei limiti ai diritti professionali: qualora vengano pubblicate notizie inerenti a crimini di una certa gravità e la conoscenza della fonte sia essenziale a un'inchiesta (o all'accusa o alla difesa di un imputato)  nessuno si può rifiutare di rivelare l'origine di una notizia. La stessa cosa accade nel caso di informazioni non autorizzate che attentino alla sicurezza nazionale.
Infine, è stato presentato al Congresso statunitense un provvedimento che richiede una maggiore differenziazione delle varie forme di giornalismo, col quale si chiede di riconoscere come professionista, e quindi come avente diritto ai privilegi, soltanto chi vive del proprio lavoro o comunque ne trae un significativo guadagno. In ogni caso l'emendamento deve essere ancora approvato dal Congresso ed è prevedibile che il suo cammino per diventare legge sia irto di difficoltà e di oppositori.
 Redazione Totem - Emanuela Di Pasqua
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