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THINK UP! La creatività responsabile per un futuro di valore

29/10/2009

Milano per un giorno diventa il laboratorio della comunicazione sociale grazie alla manifestazione curata della Fondazione Pubblicità Progresso e ormai giunta alla sua quinta edizione. L'evento è sempre un momento di grande confronto, spunto e riflessione su ciò che è stato fatto, si sta facendo e si potrà fare per rendere la comunicazione sociale un elemento prezioso per la società.

Quest’anno la Conferenza Internazionale della Comunicazione Sociale ha chiuso un impegnativo percorso che in sette mesi e ha coinvolto oltre 75mila persone, tra le quali numerosi giovani dai 18 ai 25, con eventi culturali, incontri e seminari in tutta Italia.
La riflessione sulla creatività responsabile è stata il cuore di tutto il programma, il fulcro di un lavoro intenso durato quasi un anno.


La conferenza, svoltasi nell’aula magna dell’Università Statale di Milano, ha visto tra i suoi partecipanti illustri relatori, creativi e personalità internazionali del mondo della comunicazione, della sociologia, della medicina, delle organizzazioni profit e non profit. Il convegno diviso in due sessioni è stato aperto dagli interventi di Enrico Decleva, Rettore dell’Università degli Studi di Milano, di Roberto Formigoni, Presidente della Regione Lombardia e di Maurizio Sacconi, Ministro del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali.


Alla Comunicazione Sociale è stata riconosciuta come un’importanza fondamentale e il progetto di Pubblicità Progresso è risultato sicuramente riuscito, creatore di un circuito virtuoso di esperienze positive e costruttive.


Le voci sulla creatività responsabile sono state quelle di: Flavio Mombelli, neurochirurgo e psicoterapeuta dell’Ospedale S. Carlo, che interrogandosi sulla neurobiologia della creatività ha chiaramente illustrato quanto sia complessa la definizione di creatività stessa come parte dell’intelligenza. Parlare di creatività significa parlare di caratteristiche dell’intelligenza che il creativo riesce a inibire andando oltre le regole convenzionali per trovare nuovi modi e usi: “come un bambino che si improvvisa pianista sulla sua tastiera giocattolo”. Tuttavia, essere innovatori non significa solo trovare nuove e diverse regole e idee: innovazione e creatività significano anche creare un valore sociale. Questo il pensiero anche del professor Edward De Bono, originatore del concetto di pensiero laterale.


La creatività occupa un posto privilegiato nella vita di un creativo, tuttavia è un elemento centrale anche nella quotidianità di un Organizzazione Non Governativa. Ariane Arpa, direttore generale di Intermón Oxfam, ha sottolineato come le ONG necessitano della creatività per adattare il loro lavoro alle sfide economiche, sociali e ambientali. Le ONG devono trovare sempre nuovi modi per interagire con tre fondamentali attori: stato, società civile e aziende; devono innovarsi continuamente per opporsi alla banalizzazione della povertà e della sofferenza sui tradizionali mezzi di comunicazione: “comunicare per affrontare le nuove sfide, per informare e per indignare la società delle ancora troppo forti disuguaglianze a livello mondiale, per non accontentarsi di un miglioramento apparente”.


La prima sessione si è chiusa con gli interventi di Mark Davis, direttore del Bauman Institute, e di Michelle Ndiaye Ntab, Executive Director di Greenpeace Africa, la quale, dopo aver riportato l’attenzione sulle problematiche sociali di un continente sempre più dimenticato, ha definito la comunicazione sociale come “la chiave che aiuta le ONG a rispondere velocemente al maggior numero di persone”.


Nel pomeriggio si è svolta una vivace sessione con tavola rotonda e premiazioni dei concorsi.


La tavola rotonda tra creativi d’Europa, coordinata da Franco Moretti, presidente ADCE, e Alessandro Cecchi Paone, è diventata un vero momento di riflessione sulla tensione creativa ieri, oggi e domani, soprattutto in un momento di crisi come quello attuale. E’ emerso come la crisi sia la causa di un movimento, di una tensione che creando nuove necessità muove anche nuove idee: “la creatività che viene quando abbiamo le spalle al muro”. Quale però il linguaggio più efficace? Uno stile più anglosassone o un approccio più latino? Le difficoltà nel bucare l’indifferenza impongono al creativo una scelta: emozionare, far ridere o far pensare?


Gli interventi non hanno esaurito i dubbi e le domande, ma hanno permesso di intravedere le opportunità per il futuro fornite anche dai maggiori canali a disposizione.
In fase conclusiva, la conferenza ha visto anche due importanti momenti di premiazione del concorso Il Volto Nuovo della Comunicazione Sociale e del Premio riservato alle ONP. Vincitori al femminile sono state premiate da Maria Grazia Cavenaghi Smith, direttrice dell’Ufficio di Milano del Parlamento Europeo. Commuovente e simpatica la premiazione dell’Ass. Italiana Persone Down vincitrice del premio dedicato alle Organizzazioni Non Profit.


Da questa giornata emerge con evidenza l’impegno della Fondazione Pubblicità Progresso nello svolgere in profondità, con passione e gratuità il lavoro di valorizzazione della comunicazione sociale.
Una giornata intensa che ha ribadito come il rapporto umano sia stimolo della creatività, della crescita mentale e anche della comunicazione. Ancora una volta la centralità della persona è tornata alla ribalta: sensibilità e esperienza possono accrescere o annientare il cammino per il miglioramento della comunicazione sociale.
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