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Toni Muzi Falconi denuncia l'incredibile vicenda di una fattura di un collega non pagata

07/03/2006
Quando l'avvocato ci marcia...incredibile vicenda di una fattura di un collega non pagata...
Un collega mi manda, per ora in via riservata, un atto di citazione ricevuto dall' avvocato milanese di un suo cliente in opposizione a un decreto ingiuntivo che lo stesso collega aveva ottenuto dal Tribunale per farsi pagare una fattura relativa a servizi resi di ufficio stampa.
Sentite cosa scrive l'avvocato del cliente che non ha pagato:
...ciò in quanto l'attività di ufficio stampa (che richiede un apporto elaborativi e concettuale da parte di soggetti dotati di formazione professionale):

rientra nel novero delle attività riservate alla competenza dei giornalisti e/o dei pubblicisti iscritti nei relativi ordini professionali;
non può essere esercitata in forma societaria (e più precisamente da società di capitali) sia perché l'esercizio della professione intellettuale, per il suo carattere personale e fiduciario, non si può qualificare come esercizio di attività economica...sia perché la legge...fa espresso divieto di costituire , esercitare e dirigere società...aventi per oggetto lo svolgimento di attività professionali...
Wow!
Caro collega, mi farebbe piacere innanzitutto se mi autorizzassi a inviare l'atto di citazione all'ordine degli avvocati, affinché ne prendano piena conoscenza e provvedano ad assicurarsi che l'autore, prima di proseguire la sua attività professionale, faccia un po' di formazione e di aggiornamento. Poi vorrei commentare dicendo:

è del tutto falso che le attività di ufficio stampa rientrino nel novero delle attività riservate alla competenza dei giornalisti iscritti nei relativi ordini professionali. La cosa non esiste e l'avvocato che lo afferma sbaglia estendendo in modo abnorme l'interpretazione della legge 150 del 2000 che prevede che nelle amministrazioni pubbliche a coordinare le attività di ufficio stampa siano giornalisti iscritti all'ordine. In più l'autorità antitrust a suo tempo aveva espresso al parlamento un parere drasticamente negativo su quella norma sostenendo che violasse il principio della libera concorrenza.
è davvero grottesco dichiarare che le attività professionali non possano essere svolte da società di capitali.
Insomma, con un avvocato del genere il cliente del collega non dovrebbe fare molta strada nella sua opposizione al decreto ingiuntivo. Visto che il collega è però socio Ferpi, mi pare di ricordare che fra i servizi ai soci ci fosse anche un servizio legale. Forse la cosa migliore è si metta direttamente in contatto con il nostro bravissimo direttore Valentina Pasolini.In ogni caso ho ritenuto opportuno segnalare l'episodio ai colleghi affinché stiano all'erta. Gli imbecilli sono sempre in agguato. 
(tmf)
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