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Torna BlogBabel: la classifica dei blog più ambita e contestata

24/07/2008

On line, dopo quattro mesi di auto-oscuramento il sito capace di monopolizzare l’attenzione di media e operatori della comunicazione. Ma è di nuovo polemica.

Strategie di pr online: stimolare discussioni sul web per catalizzare l’attenzione di media e social network sulle proprie attività. Potrebbe essere questa la chiave di lettura dell’ultima vicenda che ha animato la blogsfera italiana. Protagonista BlogBabel, uno dei primi siti di meme-tracking in Italia, il sistema di analisi del web che permette di tracciare le discussioni, i post e i link dei blog registrati al servizio.


BlogBabel è tornato online e il nuovo sito sarà “come il vecchio dopo un’iniezione di steroidi”, parola del suo ideatore Ludovico Magnocavallo. Il suo centro nevralgico continuerà a essere la classifica dei blog più autorevoli, forte di un database di oltre 13 mila iscritti.


Il caso BlogBabel risale allo scorso marzo quando la creatura di Magnocavallo si è auto-oscurata per polemiche. A far scoppiare la querelle tra il papà di BlogBabel e un bel pezzo della blogosfera italiana è stato proprio il “core-business” del sito: la sua temuta e al contempo ambita classifica. L’annuncio direttamente in home-page: “BlogBabel è temporaneamente sospeso. Ci siamo stufati dell’arroganza di alcuni blogger italiani, che pensano di poter ricattare un servizio offerto alla comunità e al grande pubblico”.


Così ci avevano lasciato Magnocavallo e il suo gruppo di fedelissimi. Il ritorno venerdì 18 luglio in coincidenza con il suo secondo compleanno e dopo quattro mesi di volontaria assenza. Un’improvvisa chiusura e un annunciato ritorno che sono riusciti a monopolizzare l’attenzione di blogger, social media e siti di settore, arrivando a conquistare anche un servizio sul tg1. Legittimo il dubbio: e se fosse stata tutta una questione di marketing?


Una storia di un successo veloce quella di Blogbabel, nato nel 2006 con l’idea di recensire blog. Ma fin da subito BlogBabel non si è limitato a essere un osservatorio passivo, diventando uno dei principali animatori del web nostrano. Fino alla consacrazione su “IlSole24ORE”, con un articolo in cui si ricorreva alla classifica di Magnocavallo per tracciare una mappa della blogosfera italiana.


Ma il sistema di ranking adottato dal sito non piace ai blogger italiani. Nel 2007 una modifica al criterio di “popolarità” provocò un ribaltamento delle posizioni in classifica, con il crollo di alcuni dei blog più seguiti e l’improvvisa ascesa di nomi sconosciuti. I top blog italiani si scaldarano, rivendicando il loro posto in prima fila. Alla fine di marzo, BlogBabel decise di chiudere.


All’origine dell’auto-oscuramento c’è stato proprio il tiro incrociato di “gelosie, invidie, risentimenti, personalità egotiche e autoreferenziali frustrate e permalosità varie”, come racconta lo stesso Magnocavallo. Botte e risposte culminate con la minaccia di denunce e querele da parte di chi riteneva sottostimata la posizione del proprio blog e, soprattutto, si vedeva negato il diritto di cancellarsi dal database.


A pochi giorni del ritorno la Blogosfera si divide tra chi irride la scelta di Blogbabel e chi la difende. Ma qualcuno comincia a pensare che si tratti di una trovata pubblicitaria, una furba iniziativa di marketing. Fatto sta che BlogBabel riesce nell’intento di monopolizzare l’attenzione di media, operatori della comunicazione e web. Non poco per chi voleva limitarsi a recensire blog.


Serena Massimini – Redazione Cultur-e
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