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Turismo, arte e nuove tecnologie per cambiare l’Italia

29/11/2011

Pubblicati gli atti della terza edizione di _Turistarth,_ Festival sul turismo culturale e delle nuove tecnologie, che si è tenuto nel giugno scorso ad Urbino. Anche Ferpi è intervenuta con un contributo su _Gli orizzonti futuri del patrimonio culturale e dell’economia dei turismi._ _Francesca Alonzo,_ organizzatrice della manifestazione, racconta in un'intervista i risultati di questa esperienza.

Lo scorso giugno, nella splendida cornice rinascimentale di Urbino e Montefeltro, si è svolto Turistarth, Festival del turismo culturale e delle nuove tecnologie, che alla sua terza edizione ha concentrato l’attenzione sul rapporto tra beni culturali, nuove tecnologie e turismo. Sul sito della manifestazione sono ora disponibili gli atti dell’evento sponsorizzati anche da Ferpi: le riflessioni del convegno su Gli orizzonti futuri del patrimonio culturale e dell’economia dei turismi (a cui è intervenuta anche Francesca Albanese in rappresentanza di Ferpi), la presentazione del libro di Sergio Rizzo, Vandali. Assalto alle bellezze d’Italia, e il Premio Turistarth alla migliore idea di ricerca per il turismo e le nuove tecnologie. Intervistiamo Francesca Alonzo, presidente di Trait d’Union e socio fondatore di Alphabeti, organizzatori del festival, sui risultati complessivi di questa esperienza e sulle sue prospettive future.
A suo parere quali frutti ha portato questo momento di incontro e riflessione tra istituzioni ed esperti di settore?
E’ stato un momento di grande interesse e di arricchimento perché abbiamo avuto testimonianze provenienti da diversi ambiti del settore: enti pubblici, banche, enti culturali, associazioni professionali, aziende private e università. Un confronto davvero stimolante che ha portato alla nascita dei Quaderni Cultural Tech, al rafforzamento delle relazioni consolidate negli anni precedenti e alla nascita di nuove relazioni di alta qualità.
In che modo le nuove tecnologie possono aiutare ad attirare turisti e visitatori verso le città d’arte?

Le nuove tecnologie cambiano notevolmente il concetto di spazio e tempo, diventando un valido strumento di attrazione per le città d’arte. Noi di Alphabeti ne siamo profondamente convinti, sia nel caso di progetti fruibili in loco su postazioni fisse per mostrare luoghi inaccessibili perché in restauro oppure in stato di degrado, sia nel caso di guide interattive esplorabili su device mobili, in grado di personalizzare la visita, sia per progetti di comunicazione web realizzati con la realtà virtuale fotografica, dove l’interazione e l’osservazione in alta qualità di un’opera è talmente emozionante da invogliare le persone programmare un viaggio per vedere l’opera dal vivo. Le nuove tecnologie abilitano poi il turista a diverse modalità di fruizione e con l’aiuto dei social network diversi soggetti si mettono in relazione. Con la ricostruzione oleografica o in 3D, l’utente ha inoltre la possibilità di vedere l’aspetto originario di un monumento.
Come valuta il rischio che la fruizione ‘virtuale’ dei beni culturali si sostituisca a quella reale piuttosto che favorirla?
Non penso che le nuove tecnologie potranno mai sostituire la visita reale, anzi sono una promozione alla stessa. È vero che alcune volte questo concetto è più chiaro mentre altre volte, se non ben contestualizzato, è più difficile da comprendere. Faccio alcuni esempi.
Le potenzialità delle nuove tecnologie come strumento integrativo alla visita reale sono evidenti a tutti quando parliamo del progetto Bancartis: banca territoriale, arte e nuove tecnologie, realizzato dalla BCC Mediocrati per mostrare ad un ampio pubblico la ricca e prestigiosa collezione d’arte presente nel Centro Direzionale della Banca. Bancartis è un importante spazio virtuale per la promozione dell’arte e dell’artigianato calabrese, uno spazio 3D sul web per promuovere in maniera innovativa le eccellenze del territorio calabrese e per invitare le persone a venire in Calabria e ad andare a visitare di persona i luoghi di questa terra.
Un altro esempio viene dalla Basilicata che, in questi ultimi anni, sta investendo molto in promozione culturale con le nuove tecnologie. Con il progetto Il mondo di Federico II, realizzato all’interno del Castello di Lagopesole, per raccontare e rievocare la straordinaria vita e il mondo di questo imperatore è stato creato un museo multimediale, un percorso interattivo con proiezioni in multi visione.
I dubbi sull’applicazione delle nuove tecnologie sono più frequenti quando, ad esempio, un museo decide di promuoversi con una visita virtuale. Ma portiamo qui un altro bell’esempio per sciogliere questi dubbi: il progetto I segreti di Leonardo. Viaggio nell’Ambrosiana Virtuale, realizzato per la Pinacoteca e Biblioteca Ambrosiana di Milano con l’intento di presentare in modo nuovo ed originale l’allestimento, offrendo la possibilità agli utenti di prepararsi alla visita reale, di ascoltare per ogni opera la spiegazione realizzata da un esperto e di analizzare da vicino, grazie alla realtà fotografica virtuale, i dettagli. L’allestimento virtuale è diverso da quello reale, può essere facilmente modificato e composto a tema, consentendo così al museo di proporre ai suoi visitatori riletture originali e percorsi inediti per agevolare la conoscenza della propria collezione. Inoltre, l’allestimento virtuale permette di mostrare in anteprima alcuni scorci di una mostra temporanea, invogliando così alla visita reale, ma anche di conservare in “eterno” l’allestimento delle mostre una volta terminate. A settembre questo progetto è stato presentato a Genova come caso di eccellenza all’interno del XV Convegno Mondiale degli Amici dei Musei. Un riconoscimento importante che ci ha spronato ancora di più ad andare in questa direzione.
Il rapporto tra turismo e cultura è stretto ma non sempre facile. Nella sua esperienza come si muovono gli operatori della cultura e del turismo per collaborare alla valorizzazione del territorio?
Purtroppo ogni giorno ci scontriamo con la difficoltà di fare sistema per creare nuove sinergie vincenti fra questi due mondi. Due mondi che, nella maggior parte dei casi, non dialogano o dialogano male e che agiscono rispondendo a logiche di politica territoriale e di programmazione non lungimirante ma basata sulle contingenze del momento. Lo ha denunciato bene Sergio Rizzo, durante la presentazione del suo ultimo libro Vandali. L’assalto alle bellezze d’Italia scritto con Gian Antonio Stella, evidenziando, attraverso numerose case history, l’incapacità delle amministrazioni pubbliche di gestire il nostro immenso patrimonio culturale a causa dei terrificanti tagli economici e agli sprechi del denaro pubblico. Lo ha ribadito con efficacia anche l’intervento di Francesca Albanese in rappresentanza di Ferpi, al nostro convegno su Gli orizzonti futuri del patrimonio culturale e dell’economia dei turismi , mettendo in evidenza la necessità di creare una governance integrata del prodotto turistico culturale e di puntare sulla capacità professionale delle Relazioni pubbliche per ‘costruire i ponti’ tra cultura e turismo, tra gli interessi di operatori pubblici e privati, tra le varie imprese e tra i diversi territori.
In che modo crede che le nuove tecnologie possano favorire la relazione tra cultura e turismo?
Le nuove tecnologie svolgono un ruolo determinante nella relazione fra turismo e cultura. Marc Fumaroli, critico e storico accademico di Francia che per l’Italia nutre un amore profondo, un anno fa ha lanciato dalle pagine del Corriere della Sera, un appello alla nostra nazione: “Italiani, indicate all’Europa un nuovo Rinascimento. Vi spetta un ruolo guida per uscire dal declino!”. Il grande intellettuale francese è convinto che nel nostro mondo servano dei “luoghi dove riposarsi, raccogliersi, volgere lo sguardo verso orizzonti che siano diversi da quelli proposti dal gran commercio culturale e dalla programmazione mediatica.” E indica, come esempi positivi da cui poter cominciare, i piccoli musei che offrono visite molto intense anche grazie all’utilizzo di tecniche digitali che possono essere uno strumento meraviglioso di contemplazione e relazione.
Turistarth ha creato anche un premio per selezionare il miglior progetto turistico di valorizzazione culturale attraverso le nuove tecnologie. Quali sono stati i criteri di selezione e chi è stato il primo classificato?
L’obiettivo del Premio Turistarth è quello di valorizzare e dare voce ai giovani. Un modo per far uscire dalle Università e far conoscere a un vasto pubblico le migliori idee e i progetti più innovativi ideati per la promozione turistica con le nuove tecnologie. La Commissione, creata ad hoc e formata da esperti del settore, per il 2011 ha selezionato 20 progetti e ha poi premiato come migliore iniziativa l’ E-ducational village, didattica al borgo – di Daniela Di Monaco, Filomena Gliottone, Claudio Iannotta e Assunta Vanacore – per la sua replicabilità e sostenibilità economica.
A quali prospettive guarda Turistarth per il 2012?
Per la prossima edizione ci piacerebbe, ancora con più determinazione, sostenere l’idea che il patrimonio culturale, storico e artistico del nostro Paese è una grande risorsa in termini di competitività sul piano internazionale. E che le nuove tecnologie possono svolgere un ruolo fondamentale anche in questo senso.
Per la quarta edizione, quindi, riproporremo la formula del 2011 che ha riscosso un grande successo: il convegno, il premio ai giovani, un tour per conoscere con l’ausilio delle nuove tecnologie le eccellenze del territorio e una serie di eventi speciali legati al mondo della new media art. E stiamo pensando di farlo, per la prima volta, nel Sud Italia che, dal punto di vista turistico ed economico, ha straordinarie risorse e potenzialità enormi da sfruttare pienamente, ha bisogno di mettere in rete le sue eccellenze e creare un sistema culturale ampio e diversificato. Ci piacerebbe contribuire, con un evento come il Turistarth, a portare nuovi linguaggi e nuovi media in quest’area, iniziando un dialogo costruttivo per creare insieme un’offerta culturale più matura e competitiva. Ma, per fare questo, cerchiamo partner e sponsor che credano nella nostra filosofia e nella possibilità concreta che questo sistema possa cambiare. Ci piacerebbe che anche il confronto e la collaborazione con Ferpi Turismo possa continuare nell’edizione 2012.
Clicca qui per scaricare gli atti del convegno.
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