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Un calcio che connette con un linguaggio semplice e universale

#FerpiSideChat

29/04/2022

Giuseppe de Lucia

Francesca Buttara, Responsabile Relazioni Istituzionali e Comunicazione Lega Pro, è il nostro ospite di oggi della rubrica #FerpiSideChat.

Francesca, tra le tue responsabilità ci sono le Relazioni Istituzionali, lungimirante per una realtà come la Lega Pro che si occupa di calcio. Ci spieghi meglio il tuo ruolo?

Quando si pensa al calcio si considera spesso solo la dimensione agonistica ma si dimentica che è anche un settore economico e sociale che ha bisogno del dialogo con le istituzioni. Da due anni lavoro per il Presidente Ghirelli e lo supporto nel mantenere aperto, positivo e costante il dialogo con il Governo, il Parlamento, le Istituzioni locali e gli stakeholder rilevanti. È un ruolo che contribuisce a valorizzare il calcio al di là della sua dimensione sportiva. Avere maturato una lunga esperienza nel mondo “corporate” mi aiuta a vedere Lega Pro come un’istituzione a tutti gli effetti e come tale contribuisco a posizionarla al di fuori del rettangolo di gioco. È una sfida che mi appassiona moltissimo.

In FERPI parliamo spesso del valore in termini sociali che le aziende e/o gli enti possono realizzare nell’operare con le realtà del territorio.  Le società che fanno parte della Lega Pro sono diffuse in tutto il territorio nazionale con una capillarità molto significativa e hanno un ruolo importante per le realtà locali. Quale il valore generato dalle società di calcio e quale il vostro impegno sui territori?

Questo è un aspetto dirimente, Lega Pro è il calcio dei Comuni d’Italia, quello che anima la vita delle città e delle province italiane. Conta 59 squadre presenti nell’intera penisola, da nord a sud. Sui territori i club giocano un ruolo fondamentale, sono in prima linea nelle grandi battaglie sociali e ogni anno promuovono centinaia di iniziative sugli spalti ma anche negli ospedali, nei luoghi di sofferenza, negli oratori. Penso anche a tutte le iniziative rivolte ai diversamente abili. Il nostro è un calcio che connette, che parla un linguaggio semplice e universale. È bello per questo.

Una delle prime attività che hai lanciato in Lega sono stati i Communication Days, nati per formare le aree di comunicazione e marketing delle sessanta società di serie C, molto interessante. Come nasce questa idea?

È un progetto nato per rispondere ad un bisogno: essere al passo con l’evoluzione del mercato. Oggi la comunicazione e il marketing, due aree strategiche per la crescita di qualsiasi organizzazione, richiedono professionalità in grado di gestire un grado di complessità sempre maggiore. Lo abbiamo visto in tempo di pandemia: chi non ha saputo comunicare è “sparito” dal radar, chi ha saputo resistere e gestire la crisi si è affermato doppiamente. I Communication Days sono rivolti al nostro interno e contribuiscono a far crescere le professionalità all’interno dei club.  

Anche il calcio, come tutti i settori dell’economia è soggetto a un processo di trasformazione digitale. Quali gli ambiti e le novità che interesseranno il vostro settore?

L’innovazione e la trasformazione digitale sono due asset su cui Lega Pro ha costruito parte del proprio Piano Strategico. Due sono le novità più recenti. La prima è l’ingresso della Lega Pro nel mercato degli NFT, i non fungible token. Lega Pro ha spinto molto in questa operazione, una delle più grandi per numero di club coinvolti e per durata, con la possibilità di collezionare opere digitali uniche per tutta la durata dei PlayOff. La seconda è la partnership con Golee, una strartup che sta aiutando i club della Serie C a digitalizzarsi. Questo vuol dire risparmiare tempo ed essere più efficaci sul mercato.   

Quale il consiglio per un giovane che vuole intraprendere la nostra professione?

Per deformazione professionale scelgo tre parole che iniziano per “C”: cuore, coraggio e curiosità. Ai giovani dico: ascoltate voi stessi e le vostre passioni. Abbiate coraggio a pensare “out of the box” e siate curiosi nell’esplorare mondi nuovi. Applicare gli strumenti del lobbying ad un mondo nuovo, quello del calcio, per me è stata una bellissima scoperta.    

 

 

 

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