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Un nuovo paradigma per le Rp

17/06/2010

Dal World PR Forum, che si è appena concluso a Stoccolma, emergono nuove indicazioni per le Relazioni pubbliche. Due giorni di dibattiti, incontri e confronti in cui si è parlato del futuro della professione. Il principale risultato raggiunto è rappresentato dagli _Stockholm Accords_ . La cronaca dell'evento di uno dei delegati Ferpi, _Biagio Oppi_.

di Biagio Oppi
Siamo appena usciti dagli uffici della NCC, grande azienda di costruzioni svedese, e i 25 componenti della delegazione italiana adesso ritornano a casa.
Si conclude così oggi la missione Ferpi al World Public Relations Forum 2010 con due incontri extra-forum, rispettivamente con la responsabile Comunicazione della Città di Stoccolma, Hanna Brogren, e con la responsabile Public Relations di NCC, Anna Gerentz . La prima ci ha illustrato la strategia di comunicazione di Stoccolma Prima Capitale Verde Europea, la seconda invece ci ha parlato nel dettaglio strategie, strumenti e obiettivi di comunicazione di una grande azienda di costruzioni (la seconda del settore per fatturato dell’intera Scandinavia).
È stato un viaggio di lavoro e di approfondimento molto ricco e stimolante, che è cominciato sabato con la cena in compagnia di Sylvya Nylin , CEO dell’associazione svedese delle relazioni pubbliche – organizzatrice del Forum – che ci ha presentato dati e trend del settore in Svezia.
Un’associazione con oltre 5000 iscritti e un enorme impegno sulla formazione, una sempre maggiore convergenza tra relazioni pubbliche-advertising-marketing, una professione che sempre più si sta femminilizzando e un paese che valorizza il settore considerando la comunicazione fondamentale per il buon vivere democratico.
Domenica – dopo un tour di Stoccolma, tutta eccitata e pronta per l’ormai prossimo matrimonio reale – abbiamo allestito il nostro spazio Ferpi e partecipato al ricevimento inaugurale incontrando alcuni dei nostri compagni di forum provenienti da tutto il mondo: la nostra delegazione, probabilmente la più numerosa, ha avuto modo di confrontarsi con colleghi di ogni latitudine, dall’Australia alla Francia, dal Brasile alla Nigeria, dal Sud Africa agli Stati Uniti, erano rappresentate quasi 40 nazioni.
Il Forum
Il programma del Forum è stato molto intenso e incentrato su due principali temi: il rapporto relazioni pubbliche e l’emergente network society (con l’infrastruttura tecnologica della rete e il fenomeno dei social media che si sovrappongono alla struttura economico/sociale in mutazione) da un lato; gli Stockholm Accords dall’altro, che hanno visto Toni Muzi Falconi come principale artefice e motore inesaurabile. Sul sito del World Public Relations Forum 2010 è già disponibile la versione finale redatta proprio da TMF, in chiusura applauditissimo e incoronato da Paluzcek quale padre, zio, direttore… degli Accords .
Online sono disponibili anche i video e le foto della due giorni di conferenze, insieme ai tweet #wprf2010 che ci hanno accompagnato proiettati sui maxischermi in tutte le conferenze (su www.twitter.com/pranista è possibile leggere tutti i miei tweet-appunti, quelli di Ferpi ).
I Protagonisti del World Public Relations Forum
Ecco alcuni flash sugli interventi principali, che potranno a giorni essere visionati anche sul canale YouTube dell’associazione svedese e che approfondiremo prossimamente anche su Ferpi.it – le presentazioni sono ovviamente condivise su Slideshare.net.
Brian Solis (Future Works, Direttore) ha aperto lunedì mattina con un brillante intervento intitolato “Engage or Die” dedicato ai social media e alla necessità che ha il settore delle Relazioni Pubbliche di utilizzare i social media per coinvolgere gli stakeholder e non rimanerne attore passivo.
A seguire il professore Sven Hamrefors (Università Malardalen) ha presentato la sua teoria del “Value Network” applicato all’organizzazione comunicativa, che avevamo avuto modo di ascoltare anche in occasione dell’Oscar di Bilancio a Milano. Come dicono alcuni colleghi svedesi, per capire a fondo la teoria di Hamrefors bisogna ascoltarlo almeno cinque volte: siamo a tre (online è possibile vedere una sua bella intervista) e quindi manca poco. A parte le battute, la proposta di Hamrefors, che descrive un’ideological leadership e una contextual leadership con determinate specificità, può aiutare a inquadrare in una prospettiva di medio-lungo periodo il cambiamento organizzativo che influenza direttamente la nostra professione e che lascia intravvedere una serie di opportunità e sfide molto intriganti.
Sempre il primo giorno la professoressa Robin Teiglund (Stockholm School of Economics) ci ha spiegato la “Terza rivoluzione industriale” con una vivace esposizione e numerose esercitazioni interattive. Molti di noi hanno cercato di fare le esercitazioni interattive con colleghi di altri paesi per riuscire a confrontare le diverse situazioni.
Al pomeriggio Mervyn King, direttore del Comitato per il King report e la Global Reporting Initiative, affermando che Governance, Sostenibilità e Strategia siano ormai temi inseparabili, ha sottolineato come il reporting non possa più prescindere dai tre livelli di analisi: economico/finanziario, sociale e ambientale. “La gestione degli stakeholder nella new economy” è stato sicuramente un intervento da ricordare insieme a quello di Hamrefors.
A seguire l’apprezzato intervento dell’ex direttore comunicazione di Shell Bjorn Edlund, che ha illustrato come incrementare il ritorno sulle relazioni, tramite l’evoluzione della relazione in una conversazione. Non poteva mancare anche qualche commento sulla vicenda BP…
Alla sera cena di gala per il 60° anniversario dell’associazione svedese con riconoscimenti a chi si è distinto nel mondo delle RP, ma ahimé in quel momento molti di noi stavano guardando il secondo tempo della partita dell’Italia su un canale tedesco satellitare…
Martedì chi è riuscito a svegliarsi presto, si è potuto godere la presentazione di Cision che il nostro Italo ha trovato già sentita e forse non gli si può dare tutti i torti. Paul Miller, cockney duro e puro, ci ha presentato diverse statistiche e rilevazioni sull’uso dei social media da parte dei giornalisti che principalmente vengono mossi da tre motivazioni: trovare notizie (in particolare su twitter), validare (con confronti incrociati) e soprattutto promuovere se stessi (glob e twitter). Motivazioni che nel nostro approcciarci al giornalista dobbiamo ovviamente tenere presenti.
Molto bello l’intervento di Peje Emilsson (Direttore di Kreab Gavin Anderson, una delle principali agenzie svedesi) sulla Comunicazione responsabile che necessita di un comunicatore responsabile, in grado di uno fare troppe promesse e di non creare aspettative esagerate. Emilsson ha anche aggiunto un commento su BP in cui la gestione della crisi ha visto prevalere gli stakeholder economici (gli investitori e gli azionisti di Shell) su quelli politici e sociali (il governo USA e gli abitanti delle coste del Golfo).
Nella sessione parallela bella presentazione del gruppo italiano sulle applicazioni degli Accords nei vari ambiti di lavoro: Ferpi in Stockholm – Twenty five italians plan to make a difference to help shape the future of public relations con gli interventi di Grazia Murtarelli su Uniferpi, Stefania Romenti sul mondo accademico e della formazione, Rossana Revello, sulle PMI, Italo Vignoli, sul ruolo del consulente, Anna Adriani, sul ruolo di una grande azienda multinazionale come Illy, Amanda Succi, in qualità di consigliera Ferpi e promotrice di MedCom.
Molto stimolante la sessione interattiva gestita dalle prof. Anne Gregory (Leeds Metropolitan University) e Ronel Rensburg (University of Pretoria e Vice Presidente di PRISA, l’associazione sudafricana) su cui però occorre approfondire con un report a parte per la ricchezza delle proposte.
Infine nell’ultima parte, quella pomeridiana, il pubblico (circa 300 delegati) ha potuto aggiungere proprie riflessioni alla versione finale degli Stockholm Accords, prima di ascoltare l’intervento di Klaus Schwab, fondatore del World Economic Forum (la più grande agenzia di PR al mondo come l’ha definita Toni Muzi Falconi che da anni propone una multistakeholder platform che porta a Davos governi, multinazionali, associazioni non governative, per individuare una strada di sviluppo del pianeta.
Infine Hanna Brogren ha parlato della strategia comunicativa di Stoccolma Capitale della Scandinavia, creando anche qualche malumore tra gli altri scandinavi non svedesi in sala. A chiusura di tutto abbiamo avuto il piacere di ascoltare un politico non noioso, Carl Bildt, giovane ex primo ministro svedese ora ministro degli affari esteri, esperto di comunicazione che ci ha un po’ illustrato quali esigenze comunicative hanno i politici e i leader del XXI secolo.
Ognuno di questi interventi merita un approfondimento: io ho il bloc notes pieno di appunti e i colleghi anche, quindi a presto faremo ulteriori approfondimenti su queste pagine.
Il materiale online è tantissimo: video, power point, tweets, fotografie, blog e commenti vari è raggiungibile dal portale del Forum.
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