Accade anche questo nel mondo delle presidenziali americane e nelle tecniche di comunicazione politica adottate dalle varie fazioni in gioco per la poltrona di presidente degli Stati Uniti.Uno spot pubblicitario racconta esplicitamente che il candidato indipendente Nader, per sollevare le sorti del suo futuro incerto e stroncato dalle percentuali dei sondaggi, si fa aiutare nella raccolta di fondi e voti proprio dal partito di Bush. Oltre ad accusare Nader di non essere un candidato indipendente come professa, lo stesso spot racconta come queste operazioni avvengono e scherza su cosa potrebbe accadere: la coppia Bush/Nader alla Casa Bianca, al posto della vecchia Bush/Cheney? La proposta satirica prevede anche un logo con i due, Bush e Nader, affiancati a scimmiottare appunto Bush e Cheney. I fondi della campagna di Nader d'altronde da tempo sono sotto l'occhio del ciclone: tempo fa fu Howard Dean a denunciare i finanziamenti che Nader avrebbe ricevuto da gruppi repubblicani, movimenti anti-gay, lobby di gruppi e di società contro cui lui stesso combatteva.Ma la critica fatta sia da Dean, sia da dal gruppo di The Nader Factor, autore dello spot, è proprio la totale assenza di trasparenza nel comunicare ai propri potenziali elettori. L'associazione The Nader Factor ha investito molto in questo spot: 5mila dollari per girarlo e 20mila per acquistare gli spazi in tv, soprattutto in quegli stati americani che nelle passate elezioni diedero i loro voti a Nader, come New Mexico e Wisconsin.Sul sito di The Nader Factor si apre il collegamento allo spot.Circola una nuova campagna di pubblicità satirica che ironizza sul ruolo di Nader nell'ipotetica vincita di Bush
