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Una società di persone?

14/02/2022

Diana Daneluz

Come sta cambiando la partecipazione degli italiani alla vita pubblica e alla vita sociale del Paese? Che cosa ha determinato la profonda crisi che realtà quali enti del Terzo settore, associazionismo, soggetti di rappresentanza, autonomie funzionali, affrontano da tempo in Italia? Quale impatto ha avuto la pandemia sul desiderio di aggregarsi in comunità di base e corpi intermedi? La ricerca, alla propone una mappatura inedita del vasto e differenziato arcipelago delle comunità intermedie, per capirne l'identità, il ruolo e le prospettive. Sullo sfondo le radicali trasformazioni che investono il contesto mondiale.

Presentato lunedì scorso nella sede del Cnel a Roma, “Una società di persone? I corpi intermedi nella democrazia di oggi e di domani”, il libro a cura di Franco Bassanini (Presidente Fondazione Astrid), Tiziano Treu (Presidente Cnel) e Giorgio Vittadini (Presidente Fondazione Sussidiarietà), edito da il Mulino. Contestualmente alla presentazione del volume, quella,  da parte del Censis e ddel suo Segretario Generale, Giorgio De Rita, di una case history, si può dire, del valore dei corpi intermedi sul territorio, la provincia di Cosenza nello specifico, la più estesa provincia calabrese, la quinta provincia in Italia per estensione e seconda del Sud.  Nello studio, una testimonianza di quanto possa beneficiare la valorizzazione di un’area dall’azione di strutture come quelle delle Camere di commercio, che operano sul campo per la interpretazione delle vocazioni produttive e degli orientamenti della domanda interna ed esterna nonché, soprattutto, per l’ascolto di esigenze reali ed aspettative dei cittadini.

Domande & risposte

Le domande in filigrana nel libro riguardando se e come stia cambiando la partecipazione degli italiani alla vita pubblica e alla vita sociale del Paese, cosa abbia determinato la profonda crisi che hanno attraversato e in parte attraversano tuttora in Italia i corpi intermedi (enti del Terzo settore, associazionismo, soggetti di rappresentanza, autonomie funzionali) e naturalmente la luce su tutto gettata dall’imprevedibile esperienza della pandemia. Ne è uscita una fotografia che ha messo a fuoco tanto l’importanza dei corpi intermedi come componente del sistema sociale ed economico quale trama complessa di comunità intermedie che consentono di esprimere le potenzialità delle persone – in adesione peraltro allo stesso Art. 2 della Costituzione “La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.” – sia gli aspetti critici e le difficoltà che tali corpi intermedi hanno incontrato e incontrano.

Hanno cercato delle risposte, in un lavoro collegiale, alcuni tra i massimi esperti italiani, che hanno mappato l’articolata e vasta cartina delle  comunità intermedie, per sondarne identità, ruolo e prospettive all’interno delle più vaste trasformazioni del contesto globale e globalizzato caratterizzato da frammentazione, precarizzazione e atomizzazione e dalla pervasità della tecnologia che tutto investe, col suo corollario di abbattimento delle barriere di disintermediazione a discapito delle tradizionali forme di aggregazione e di intermediazione.

Si assiste al paradosso espresso dalle democrazie contemporanee, dove la consolidata egemonia dell’ideale democratico si accompagna alla sfiducia sempre più ampia nei confronti della democrazia praticata e alla perdita di senso di appartenenza, che nasce da un sistema politico frammentato e sostanzialmente fragile. Il messaggio del libro è che il rilancio e la rilegittimazione di tale sistema passi anche per il rilancio dei corpi intermedi, dopo che è stato dimostrato come sia alla lunga poco efficace il rapporto diretto leader carismatico – cittadino e sia viceversa emersa l’esigenza di una partecipazione consapevole, meditata, non emotiva ed impegnata da parte dei cittadini stessi. Un tipo di partecipazione che richiede approfondimento e confronto, quali possono più efficacemente svolgersi nell’alveo delle comunità intermedie, alle quali si aderisca sulla base di valori e interessi condivisi, nella loro elaborazione collettiva prima e messa in pratica poi, nelle politiche.

Facciamo il punto, anzi tre

Il ruolo dei corpi intermedi, quindi, riemerge nel costruire e difendere un bene essenziale come la coesione sociale, come è stato evidente durante la pandemia dove molti di essi hanno svolto un ruolo sussidiario di protezione civile e integrazione all’intervento statale nel sostegno delle persone, che non sono state “lasciate sole”. Un ruolo di supplenza, quindi, di tipo economico e sociale. Di più. Gli interventi dei corpi intermedi prefigurano un possibile diverso assetto al welfare e al sistema di protezione sociale che deve evolversi – ne è convinto Treu, tra i curatori del libro – in welfare community (Stato più strutture altre in un rapporto di sussidiarietà). L'affermazione del principio di sussidiarietà, attuato attraverso le sinergie fra tutti gli attori sociali, pubblici e privati, sancirebbe infatti il passaggio dal vecchio modello di Welfare State, basato sul principio di pubblico al nuovo modello di Welfare Mix, basato su di un sistema di interventi a rete per promuovere un'etica della responsabilità capace di identificare e mettere in comune tutti i tipi di risorse: da quelle private a quelle pubbliche, da quelle umane e familiari a quelle organizzative e finanziarie. Infine, dalla crisi si esce innovando il sistema economico secondo un paradigma più sostenibile e più socialmente giusto: questo orizzonte di cambiamento deve coinvolgere l’azione dei corpi intermedi come indicato nello stesso regolamento UE che richiama alla partecipazione di tutte le persone alla costruzione di questo nuovo paradigma.

Una questione non solo italiana

Anche in America si assiste ad un’ineguaglianza crescente nel mercato. Lì il tema è quello di un modello di sviluppo che è entrato in crisi e di lotta alle diseguaglianze condotta anche attraverso la sussidiarietà dei corpi intermedi. Un obiettivo riconosciuto a livello internazionale come fattore di sviluppo.  Come ben rappresentato da ultimo anche in un altro libro ricordato da Vittadini durante la presentazione, “Il Terzo Pilastro. La comunità dimenticata da Stato e mercati, preziosa testimonianza dei profondi sommovimenti in corso nell'intelligencija d'Oltreoceano, dove Raghuram Rajan, ex capo economista del Fondo monetario internazionale ed ex governatore della Banca centrale indiana, fa risalire la crisi del capitalismo allo strapotere di stato e mercato rispetto alle comunità e propone un localismo inclusivo capace di riequilibrare i poteri. Il tema dei corpi intermedi assume quindi sempre più rilevanza internazionale, come ricorda anche Nadia Urbinati nel suo di libro, “Democrazia in diretta. Le nuove sfide alla rappresentanza”, come unico modo in cui esercitare una partecipazione democratica, con comunità locali che non lasciano da solo il cittadino, ma anzi lo rendono protagonista del processo economico, sociale e politico. Una ridefinizione delle procedure democratiche affinché ai cittadini sia consentito non solo l’esercizio del potere ‘oculare’ ma anche di quello ‘vocale’, che per natura rivendica il ‘fare’. Restituendo al popolo il suo scettro,

Un rilancio, due obiettivi

L’indagine condotta nel volume quindi, argomentata da più punti di vista, nell’immaginare quale possa essere il futuro prossimo della partecipazione e della democrazia, è arrivata alla conclusione che la rivitalizzazione e il rilancio della complessa trama dei corpi intermedi siano condizioni indispensabili per superare la crisi di legittimazione e rappresentatività del nostro sistema politico-istituzionale e per fare fronte alle esigenze di sostenibilità poste come ineludibili e urgenti dal sistema globale.




Una società di persone?
I corpi intermedi nella democrazia di oggi e di domani
Franco Bassanini, Tiziano Treu, Giorgio Vittadini
Il Mulino, 2021
pp. 424, € 30,00

 

 

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