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Wal Mart: il supermarket diventa griffe
05/09/2005
Come Wal Mart ritiene di fronteggiare la crisi che lo ha investito, decidendo anche di "andare" su Vogue.
Wal Mart è considerato il più grande datore di lavoro privato negli Stati Uniti, con 1,3 milioni di dipendenti, di cui il 60% non ha assistenza sanitaria ma usufruisce del welfare pubblico riservato ai poveri. Recentemente un milione e mezzo di donne ha accusato la catena dei grandi magazzini, che sarà coinvolta nella più grande causa collettiva mai esercitata in America. E come se non bastasse la grande catena di retail ha annunciato la temporanea chiusura di ben 120 mega store nell'area colpita dall'uragano Katrina.
Ormai Wal Mart è al primo posto nella lista dei cattivi ed è diventato a tutti gli effetti un modello negativo per la sua politica dei salari di sussistenza e di non riconoscimento dei sindacati.
Il gigante della grande distribuzione vacilla e per aggirare le difficoltà decide di acquistare uno spazio pubblicitario tra le pagine di Vogue, con evidenti e discutibili ambizioni di griffe. Affiancato da marchi come Ralph Lauren, Gianni Versace e Calvin Klein, Wal Mart spera di rinverdire il prestigio perduto.
A capo della nuova divisione marketing c'è ora Stephen Quinn, il quale spiega che Vogue è solo una delle iniziative di restyling e promozione a cui la catena di grandi magazzini si sottoporrà.
Oltre alla campagna rivolta alla clientela più abbiente, Wal Mart si è tuffata nel settore delle charity (v. Destiny's Child) e ha avviato nuove iniziative di supporto rivolte alle scuole. In questo articolo tutte le mosse di Quinn, nuovo signore del marketing di Wal Mart.
Emanuela Di Pasqua - Totem