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Australia: se la Csr perde spontaneità

24/10/2005

Polemica tra il Business Council of Australia e il Governo che cerca di dare una direzione più precisa e vincolante alle politiche di Csr. Le aziende: “Così ci toglie iniziativa e spirito creativo”.

Quello che sta succedendo in Australia fa riflettere: da una parte c'è il tentativo da parte del legislatore di "normare" i criteri guida per le politiche socialmente responsabili, dall'altra c'è un atteggiamento restio da parte del Business Council of Australia  ad adeguarsi a canoni prestabiliti. Questo articolo mette in luce un problema serio, snocciolando dati significativi sul contributo delle aziende alle politiche sociali. Il nodo cruciale è che secondo il BCA legiferare su un tema come la Csr porterebbe il mondo corporate a subire passivamente le politiche socialmente responsabili, inibendole nella loro creatività e spontaneità.
Secondo un report diffuso dalla BCA, nel biennio 2001-2002 le aziende australiane hanno offerto un sostegno ai programmi sociali e comunitari equivalente a 195 milioni di dollari e a 219 mila ore lavorative. Più del 20 per cento delle 100 società rappresentate dal BCA dedica 4 milioni di dollari all'anno ai progetti di Csr, l'80 per cento di loro dà trasparenza alle proprie politiche di corporate social responsibility e il 30 per cento pubblica annualmente un report a riguardo.
Il dibattito è aperto: meglio obbligare o creare una cultura in questa direzione?
Emanuela Di Pasqua - Totem
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