Anna Romanin
La natura è dentro ogni azione. Non è solo nei bilanci di sostenibilità, sempre più numerosi. “In termini aziendali, potremmo dire che la natura è parte integrante del board.” – dice Nicola Iacopelli che in Come comunicare la sostenibilità racconta come da manager di una multinazionale ha svoltato la sua vita salvando le api.
Uno dei primi fu Douglas Tompkins, cofondatore dei marchi The North Face ed Esprit, negli anni '60 e '70. Folgorato dalla lettura di Deep Ecology: Living as if Nature Mattered di B. Deval e G. Sessions, e vendute le quote aziendali, Tompkins acquistò vasti territori in Cile e Argentina e contribuì alla creazione di parchi nazionali per difendere la biodiversità. Poi, l’elenco di chi ha lasciato carriere anche prestigiose per dedicarsi alla natura è lunghissimo. Tra le storie italiane più belle del passato recente c’è quella di Ilaria Venturini Fendi, diventata imprenditrice agricola e pioniera della moda sostenibile e per il sociale.
I dati internazionali dicono che le opportunità dei lavori legati alla natura stanno aumentando, così come i nuovi percorsi di carriera, Decent Work in Nature-based Solutions* è il report che ne parla. Il report dice che le Nature-based Solutions (NbS) hanno nel mondo un grande impatto: “Attualmente tra 60,5 e 63 milioni di persone lavorano in ambiti legati alle NbS a livello globale, con una proiezione di crescita fino a 20-32 milioni di nuovi posti di lavoro entro il 2030.” In Italia quali siano i lavori più richiesti lo scrive Indeed: architetti paesaggisti, biologi, enologi, guide ambientali e fotografi naturalisti. Lo sappiamo anche quanto i comunicatori che si occupano di sostenibilità siano importanti, e in questa comunità Ferpi ce ne sono molti e competenti.
“La natura può essere salvifica e le aziende possono essere ripensate come ecosistemi viventi.” La frase è di Nicola Iacopelli che ha lasciato il mondo corporate del settore cosmetico e farmaceutico per occuparsi di un progetto di impatto positivo sulla società. BEE IT è una società Benefit di cui oggi è amministratore che crea Oasi Apistiche per la rigenerazione del territorio e la tutela della biodiversità. Nel concreto pianta fiori nettariferi, insedia nuovi alveari, vende prodotti etici Save the Bees “per fare altre oasi, per salvare altre api e continuare a fare del bene”.
Il progetto di Nicola piace perché dimostra come il business può essere realmente un motore di cambiamento. “Prima, come manager, facevo azioni per la natura come se fosse un’attività staccata dalla quotidianità, come se fosse uno dei duties da compiere, da fleggare nella to do list. Ora, da qualche anno, le azioni sono un naturale corso che le attività hanno. La natura è dentro ogni azione. In termini aziendali, potremmo dire che la natura è parte integrante del board.” - dice ancora Nicola. Siamo parte della natura, non separati da essa. E così come un alveare prospera grazie alla collaborazione, alla condivisione e all’equilibrio, anche le aziende devono imparare a costruire valore per la comunità, per il territorio, per il futuro.
Il report di sostenibilità, strumento strategico per la comunicazione della CSR, impegna sempre più aziende e comunicatori. Le imprese integrano la sostenibilità nel loro modello di business, non solo come un dovere o una strategia di marketing, ma come un valore centrale e una nuova visione del lavoro che mette in relazione le persone, unite dallo stesso pensiero, come esorta anche il sito della fondazione di Tompkin.
“Quando gli obiettivi, compatibilmente con quelli economici-finanziari (che sono importantissimi) per una serenità psico-fisica, incontrano ascolto, collaborazione, cooperazione, solidarietà e comprensione, nasce l’equilibrio ed interdipendenza. Questo è tema molto ampio perché è il passaggio da lavorare per il solo profitto ad un Business for good per un bene comune.”- conclude Iacopelli.
Infine, BEE IT dice che la natura non è solo un tema da raccontare, ma un linguaggio universale capace di trasformare il modo in cui le aziende parlano, agiscono e si relazionano con il mondo. Le Nature-based Solutions (NbS) aprono a opportunità professionali nuove e ridefiniscono professioni esistenti, come quella del comunicatore consapevole, cioè un comunicatore che “crede in ciò che dice, comunica quello in cui crede, senza scorciatoie. Il resto viene da sé.”
Nicola Iacopelli, dopo un background economico con esperienze in Italia e US, ha fondato BEE IT, società Benefit che realizza Oasi Apistiche, ovvero: rigenerazione terreni, piantumazione di fiori e piante nettarifere ed installazioni di api nuove per la tutela della biodiversità, autofinanziandosi con la vendita di prodotti virtuosi che creano uno stile di vita etico e sostenibile. Crede nella somma delle piccole azioni per arrivare ad un grande cambiamento, così come in un business orientato all’agire - ognuno per quello che può - atto ad un bene comune. Attualmente è consulente per attività orientate ad una sostenibilità concreta. Come comunicare la sostenibilità è pubblicato tra i quaderni di Liquid Diamonds.
*Il rapporto è congiuntamente di Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO), Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN) e Programma delle Nazioni Unite per l'Ambiente (UNEP).