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Città eco-sostenibili

18/07/2007

Le autorità cittadine hanno superato in velocità quelle dei governi nazionali nel tentativo di evitare consumi dissennati, causa di danni economici e climatici. L'iniziativa più ambiziosa riunisce 40 grandi città sparse per il mondo e a guidarle è l'ex presidente americano Bill Clinton.

Il progetto si chiama Energy Efficiency Building Retrofit Program e si tratta di un'innovativa tecnica finanziaria a favore anche dell'ambiente. Il concetto che sta alla base dell'iniziativa è che tra le priorità nell'ambito di qualsiasi lavoro che riguardi la ristrutturazione di un palazzo ci sarà quella di rendere più efficienti e meno dispersivi i vari consumi. E' stato stimato infatti, come riporta CSRwire, che le città "si mangiano" il 75 per cento dell'energia a disposizione nel mondo e producono la stessa percentuale di emissioni di gas serra. E i palazzi in particolare emettono il 50 per cento del biossido di carbonio presente nei centri urbani ( anche se in metropoli come Londra o New York la percentuale sale al 70 per cento).
Diventa quindi evidente come tutto questo riguardi la salute dell'ambiente, non considerata attraverso grandiosi piani mondiali, ma partendo dal ripensare le case in cui viviamo, in modo tale da nuocere il meno possibile. Questo è quello che accomuna i quaranta centri urbani che hanno aderito al progetto di Bill Clinton. Tra questi, oltre alle già citate Londra e New York ci sono Roma, Madrid, Parigi e Berlino, raggruppate dall'intenzione di volere fare qualcosa in soccorso di un mondo in difficoltà ambientali.
Dal punto di vista più strettamente finanziario la questione è molto semplice: ridurre i consumi significa ridurre le emissioni nocive, ma anche contenere le spese e preservare il denaro dei cittadini. Se un'azienda energetica garantisce il risparmio, una banca finanzierà la ristrutturazione sulla base di quello futuro. Cinque le banche coinvolte, tra le quali ABN Amro e CitiGroup e quattro le aziende del settore energetico, Siemens e Honeywell fanno parte del gruppo.
Si tratta comunque di un fenomeno che si sta allargando progressivamente a molte altre città e progetti. E' giusto partire da realtà tangibili e pratiche e ogni centro urbano deve affrontare problematiche relative ai consumi, ciascuno con le proprie condizioni climatiche, cercando di trovare soluzioni praticabili e compatibili con l'intento comune: ridurre i consumi e le emissioni nocive. Senza dimenticare che, tra i candidati sindaci nelle varie città, alla fine l'hanno spuntata molti di coloro che avevano già aderito al progetto della Clinton Foundation.
Redazione Totem - Emanuela Di Pasqua
 
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