Rossella Sobrero
La normativa richiede alle società quotate la predisposizione di molteplici documenti spesso incomprensibili alla maggior parte degli utilizzatori ma fortunatamente sta emergendo la dicotomia tra normativa e mondo reale e le stesse autorità stanno sottoponendo al mercato le prime bozze di semplificazione di cui il mercato finanziario non potrà che beneficiarne. Lo ha sostenuto il Presidente AIAF, Davide Grignani, intervistato da Rossella Sobrero.
AIAF da alcuni anni è partner dell’Oscar di Bilancio. Per far conoscere meglio a chi ci segue la vostra organizzazione ci racconta in poche parole i vostri obiettivi e le attività che realizzate?
L'analisi finanziaria è in mutazione profonda. L’analista finanziario diviene progressivamente un analista dei rischi in tutte le loro declinazioni, al fine di poter fornire valutazioni affidabili. L'accelerazione digitale e tecnologica (artificial intelligence, big data and analytics, machine learning, etc.), se da una parte apre la possibilità a nuovi modelli di valutazione delle aziende, dall’altra richiede nuove competenze per il corretto utilizzo degli strumenti. I nuovi rischi che emergono (ambientale, sociale, governance, cyber) esigono una formazione continua per la loro novità e trasversalità. AIAF sostiene questa evoluzione sia con la costituzione di gruppi di lavoro all’interno dell’associazione per la predisposizione di quaderni di studio, sia con la sua scuola di alta formazione, che offre una vasta gamma di certificazioni e corsi brevi, sempre aggiornati, a supporto degli analisti.
Il tema della sostenibilità è sempre più importante anche per AIAF e da tempo avete creato la divisione Sostenibilità e l’Osservatorio ESG: quali sono le motivazioni che hanno portato a questa scelta e quali le principali iniziative che state organizzando?
AIAF, standard setter per l'analisi finanziaria, ritiene che sia fondamentale il ruolo degli analisti finanziari per l’integrazione delle tematiche ambientali, sociali e di governo (ESG) delle imprese nell’analisi finanziaria. Quest’ultima risulta cruciale per la valutazione delle imprese in merito al profilo di rischio, alla governance e alle dinamiche di business e consente di promuovere nel lungo periodo una maggiore stabilità e trasparenza nei mercati riducendo così la volatilità e i rischi di instabilità politico-sociale. Per tale ragione, AIAF partecipa alle iniziative promosse dalla Commissione europea su tutte le tematiche inerenti la Finanza Sostenibile e pubblica sull’AIAF Osservatorio ESG le informazioni più rilevanti sui temi della sostenibilità, ambientali, sociali e di governance, il climate change, ed un continuo aggiornamento sulle informazioni non finanziarie per la redazione della DNF. Inoltre, in collaborazione con EFFAS, AIAF presenterà a breve lo studio europeo “Financial Analysis and ESG integration” in cui vengono affrontate le principali tematiche legate all'integrazione dei fattori ESG nell'analisi finanziaria. Lo studio descriverà le linee guida sulla metodologia per la comunicazione delle informazioni ESG, considerando le migliori pratiche esistenti e gli sviluppi internazionali in materia.
Nel primo trimestre 2021, AIAF pubblicherà il quaderno “How and why asset managers use ESG? Current Trends”, frutto della collaborazione con circa trenta gestori di patrimoni ed in cui verranno esaminate le attuali tendenze e le nuove strategie di investimento.
L’Oscar di Bilancio ha tra i suoi obiettivi anche quello di promuove la cultura della trasparenza. A suo parere, trovare un equilibrio tra informazione obbligatoria e informazione utile potrebbe migliorare il mercato finanziario?
L’errore di fondo è richiedere una informazione obbligatoria che non sia utile. Il vero problema è probabilmente questo. La normativa richiede alle società quotate la predisposizione di molteplici documenti spesso incomprensibili alla maggior parte degli utilizzatori. Fortunatamente a livello europeo la dicotomia tra normativa e mondo reale sta timidamente emergendo e le stesse autorità stanno sottoponendo al mercato le prime bozze di semplificazione.
Dal vostro osservatorio privilegiato, quale sono i trend più evidenti nel mondo della finanza e quali saranno gli scenari che ci dobbiamo aspettare per i prossimi anni?
In un mondo di tassi zero, se non negativi, e fleboclisi di liquidità la finanza cerca nuovi orizzonti, rappresentabili oggi in quello che viene definito sostenibilità. Convergono sul punto, e per una volta, normativa ed economia reale, probabilmente perché è partita prima l’industria, spinta dai consumatori. Gli scenari futuri sono pertanto evoluzioni tecniche dello scenario principale dove la tecnologia avrà però una parte molto importante. Restano immutati l'assunto e il bisogno di poter fare affidamento su bilanci corretti e veritieri. Il caso di Wirecard ripropone - come stigmatizzato dal Financial Times - antichi nodi importanti mai risolti, che minano la credibilità dei mercati liberi tra soggetti privati. Ciò non solo mette a rischio l'analisi finanziaria e dei rischi, che viene minata alla base; ma induce anche ad un intervento top-down della politica e dei regolatori pernicioso per la stessa sopravvivenza del mercato stesso.