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I contenuti digitali al tempo del web 2.0

16/05/2011

Musica, libri, film, videogiochi, oggi i consumatori vogliono poter disporre di contenuti culturali e di intrattenimento in qualunque istante, attraverso molteplici strumenti, in qualunque luogo si trovi. Di questo ma soprattutto di come l’evoluzione liquida abbia trasformato numerosi settori si è parlato durante l’incontro _L’evoluzione liquida dei contenuti digitali: social network e media nell’era dei tablet,_ nell’ambito del Salone del Libro di Torino.

Il Salone Internazionale del Libro di Torino si è sempre contraddistinto non solo per l’esposizione di case editrici provenienti da tutto il mondo ma anche e soprattutto da una serie di workshop, seminari e momenti di riflessione sui temi più attuali e dibattuti in ambito culturale, sociale, etico e politico.
Nell’era del web 2.0 non poteva certamente mancare una riflessione sul tema dei contenuti culturali e di intrattenimento declinati nella loro versione digitale. Musica, film, libri e mass media sono ormai sempre più richiesti e preferiti nella loro versione digitalizzata, un fenomeno quello dei contenuti online che ha di fatto indotto molto comparti industriali a riconvertire i propri modelli di business puntando dritto dritto alla rete.
In una sala gremita del padiglione 2 del Centro Congressi Lingotto, il presidente della Fimi – Confindustria (Musica) Enzo Mazza; il segretario generale dell’Anica (Film) Lamberto Mancini; la consulente all’editoria digitale Aie (Libri), Cristina Mussinelli; il delegato nazionale Ferpi (Comunicazione) ai social e new media, Nicola Mattina; moderati dalla giornalista de La Stampa, Anna Masera, si sono confrontati sulle nuove sfide che i produttori dei contenuti culturali stanno affrontando in tema di digitale.
Tutti d’accordo che se da una parte continua ad essere fondamentale contrastare il fenomeno della pirateria, dall’altra risulta ormai indispensabile proporre al mercato modelli di business in grado di vincere la concorrenza dell’illegalità ed offrire ai consumatori possibilità ampie e diversificate di accesso e di fruizione dei contenuti.
Anche la comunicazione è diventata sempre più multimediale e la disintermediazione delle fonti e degli attori che fanno o producono informazione è sotto gli occhi di tutti. Occorre quindi cambiare marcia, riuscire ad associare le grandi potenzialità tecnologiche offerte dai vari device con contenuti accessibili in modo facile ed in formati differenti ed interoperabili tra loro.
Il dibattito quindi si è chiuso con una dichiarazione di intenti da parte delle principali industrie culturali e di intrattenimento di proseguire e sviluppare offerte di contenuti liquidi sempre più ampie ed accessibili a tutti ed una richiesta ai principali mass media di fare un’informazione corretta e veritiera di un mercato, quello dei contenuti digitali, che per crescere e portarsi sugli standard europei, ha bisogno di investimenti, di tutele e soprattutto di un sistema Paese che creda sulle reti digitali e sui contenuti legali che vi transitano.
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