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I ripensamenti di Google

13/06/2006

Delicata la posizione di Mountain View in Cina: dalla censura al pentimento, il co-presidente Brin cerca di ristabilire un nuovo equilibrio tra etica e interessi. Potrebbe perfino uscire dal mercato cinese.


Dopo aver soddisfatto i voleri del governo cinese, Google fa un passo indietro e si pente. Sergey Brin ha infatti dichiarato pubblicamente che la censura operata sul motore di ricerca cinese (google.cn) va contro i principi della società.Il celebre motto aziendale don't be evil (non essere malvagio) ha caratterizzato Google fino a qualche mese fa, quando ha eliminato risultati non graditi come "Tienanmen" o "democrazia". Le voci oscurate non coinvolgono la versione internazionale del motore di ricerca, consentendo anche ai cittadini cinesi il libero accesso alle informazioni su google.com; quest'ultimo, però, è rimasto inaccessibile per due settimane e solo da poche ore è tornato attivo in tutto il mondo.I problemi tra Cina e Google non trovano ancora una soluzione: l'ipotesi di un'uscita dal mercato in segno di protesta si fa più vicina, ma per adesso resta solo un'alternativa. Se gli utenti cinesi continueranno a usare la versione internazionale, la censura sarà aggirata garantendo la libertà dell'informazione per cui si è sempre battuta Mountain View. La società di Brin e Page affronta così le critiche; per gli utenti, ogni politica relativa alla rete in Cina ha ripercussioni in tutto il mondo informatizzato. Proprio per questo motivo le recenti dichiarazioni tentano di ristabilire una nuova moralità per Google.Marina Rossi - Totem
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