IBM agli editori: apritevi ai consumatori
01/03/2007
IBM pubblica un rapporto in cui esorta i produttori di contenuti, i giornalisti, gli editori e soprattutto la stampa tradizionale ad aprirsi di più ai lettori, unica soluzione per sopravvivere alla concorrenza online e generare profitti.
Il think tank di Ibm sta facendo parlare di sé per una ricerca in cui esorta gli editori - e in questo caso parla soprattutto a quelli della carta stampata - a essere più attenti, nei loro contenuti e nella gerarchia delle notizie, ai voleri dei consumatori.Se ogni tipologia di editoria porta con sé un nuovo modello di business, è vero che quello della stampa online ha capito, e cavalcato, l'onda della comprensione dei desideri degli utenti. Cosa che la stampa tradizionale invece è ancora molto reticente a mettere in atto.Eppure è proprio questa variabile, insiste Ibm, a portare i media mainstream verso il collasso finanziario.
Le conclusioni del rapporto "Navigating the Media Divide: Innovating and Enabling New Business Models" parlano anche di cifre: i new media infatti cresceranno almeno del 20 per cento da qui al 2010. Andrà peggio (se le cose resteranno invariate) per la stampa tradizionale, la cui percentuale di crescita si attesterà al massimo al 6 per cento.
E ancora, addita Ibm, quel che manca alla stampa è senz'altro la fantasia nel presentare i contenuti in nuovi modi, più creativi, che - aggiungiamo noi - possano parlare di un prodotto in modo giornalistico e moderno, senza avvicinarsi allo stile pubblicitario. Il mondo delle Rp, e soprattutto di chi fa comunicazione di prodotto, non può che condividere la visione di Ibm, che aggiunge, è solo attraverso la collaborazione e la cooperazione tra aziende, media, editori e distributori, che questi nuovi modelli possono davvero e fino in fondo essere messi in atto.
Un altro messaggio prezioso per aziende e media, è quello di cavalcare l'ondata delle realtà virtuali, come quella di Second Life, luogo in cui fare business, comunicare, informare, vivere una seconda vita che fa brand e fa parlare di sé tanto quanto la prima.E, sempre nell'ottica di apertura totale nei confronti dei lettori, Ibm consiglia i media di dotarsi di una nuova figura aziendale: il Chief consumer officer, incaricato di sondare le tendenze e i gusti degli utenti/lettori, e di creare nuovi modelli di business più flessibili.Eva Perasso - Totem