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Israele: quando il reality è troppo serio

09/12/2004

Cercasi spin doctor per promuovere l'immagine del Paese negli Usa attraverso un reality show.

Si chiama The Ambassador il reality show israeliano che premia il miglior divulgatore dell'immagine di Israele. Nessuna prova di stress o di coraggio, nessun balletto, nessuna esibizione e nessuna pioggia di milioni: il vincitore del più serio tra i reality vince un contratto di un anno in un'agenzia di New York per promuovere la reputazione dello stato ebraico nella grande mela.In Israele sta ottenendo un successo considerevole, segno, secondo gli esperti, di quanto sia sentita anche tra la gente comune la questione mediorientale e di quanto sia diffusa la percezione che esista troppa confusione in merito.Quattordici concorrenti si sfidano nel piccolo schermo per promuovere nel modo più efficace e incisivo le ragioni di questo stato. Ognuno riceve un incarico diplomatico virtuale presso le ambasciate di Franica, Gran Bretagna, Stati Uniti e Israele. I giudici sono un ex portavoce dell'esercito israeliano, un ex capo dell'agenzia di sicurezza Shin Bet e un editorialista politico.Si tratta di un nuovo format, ispiratosi a «The Apprentice», popolarissimo reality show della Nbc dove tutte le settimane il miliardario americano Donald Trump assume aspiranti suoi collaboratori, e, dopo aver dispensato ricette e consigli lapidari per diventare «ricchi sfondati come me», li licenzia. Sono decine ormai i tipi di reality che si stanno imponendo e alcuni tentano anche di corteggiare ambienti più colti, infilandosi nel back stage dei teatri o improvvisandosi talent scout nel tentativo di scovare il cantante più virtuoso.A The Ambassador, però, spetta il titolo di reality più serio di tutti. Forse anche troppo.
Emanuela Di Pasqua - Totem
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