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Laurea ad honorem: operazione mediatica 'a costo zero'

14/06/2005

Una risposta di Carmelo Stancapiano alla nota di Chiara Bressani pubblicata la scorsa settimana su questo sito sul rischio di devalorizzazione dei corsi di laurea in comunicazione.

Cara Bressani,condivido al 100% quanto tu hai scritto. La cosa simpatica che ne stavamo parlando con altri colleghi nel corso di un recente convegno. Anche  "Repubblica" ha fatto un articolo sulla progressiva devalorizzazione di queste lauree citando anche il recente caso di Montezemolo. La mia opinione è che le Università da anni hanno scoperto che la "laurea ad honorem"  assegnata a personaggi popolari non è nient'altro che una operazione di comunicazione "a costo zero".Ti  faccio notare che lo spazio e la visibilità acquisita su tutti i mass media dallo IULM con Vasco Rossi sarebbe costata una fortuna se effettuato come investimento canonico nella comunicazione. In sintesi il mondo accademico ha abbracciato la spettacolarizzazione,  mutuando la filosofia "CEPU", in un momento in cui la competizione tra le università ha raggiunto livelli concorrenziali esasperati che rischiano di  snaturne  la missione e creare come ha recentmente scritto il Sole 24 ORE delle "Fabbriche dei sogni"Cordiali salutiCarmelo Stancapiano
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