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Le agenzie di Rating tra Reputazione e Rp

21/03/2012

La comunicazione del rating ha una portata molto forte e produce effetti sulla reputazione di un'azienda. E' uno dei temi al centro della conferenza _Triple A e Triple R. Le Agenzie di Rating tra Reputazione e Relazioni Pubbliche,_ organizzato da FeBAF e Ferpi nell’ambito del _Salone del Risparmio,_ in programma dal 18 al 20 aprile a Milano.

di Gianni Rizzuti e Fabio Ventoruzzo
“Torturali, torturali che prima o poi dicono quello che vuoi”. Acqua: no, non si tratta fortunatamente di un’istigazione alla violenza, ma di una vecchia (e un po’ abusata, chiediamo scusa) battuta sulla imparzialità dei dati e dei numeri. Sulla tirannia e sulla supposta inoppugnabilità della quantità misurabile. Ancora acqua: non ci riferiamo al tema delle cosiddette front organization, chiamate a legittimare posizioni di parte con la scientificità dei numeri. Fuoco: ci riferiamo alle informazioni societarie, e al rapporto tra chi produce i dati (bilanci, outlook, ecc.); chi li utilizza e sintetizza per fornire un servizio agli investitori (e ai regolatori) con il rating; chi è chiamato infine a riportare informazioni e giudizi pubblicandoli sui media, ad uso e consumo di una pluralità di interlocutori interessati (leggi: stakeholder) alle performance economiche di un soggetto privato o pubblico. FeBAF – Federazione delle Banche, delle Assicurazioni e della Finanza – e Ferpi, la Federazione delle Relazioni Pubbliche Italiana, hanno scelto il Salone del Risparmio di Assogestioni (Università Bocconi, 18 – 20 aprile 2012) per studiare proprio il rating e in particolare i rapporti tra quest’ultimo, la comunicazione e l’informazione.
La Commissione Europea sta infatti intervenendo sulla regolamentazione del rating, vale a dire il quadro normativo delle società specializzate nella valutazione del merito di credito di soggetti che emettono obbligazioni sui mercati e dei loro prodotti finanziari.
Si tratta di novità attese, non solo tra gli addetti ai lavori, su cui FeBAF sta già ragionando insieme a rappresentanti dell’industria e delle istituzioni interessate a livello europeo e nazionale.
Novità che entro il 2013 dovrebbero modificare sensibilmente il contesto del settore, al momento caratterizzato – nonostante nuovi operatori – dalla predominante presenza di Moody’s, Standard & Poor’s e Fitch che detengono circa il 95% delle quote del mercato globale.
Con Triple A e triple R. Le agenzie di Rating tra Reputazione e Relazioni (Pubbliche) – la conferenza organizzata da Ferpi e FeBAF al Salone – ci concentreremo tuttavia sull’impatto della comunicazione del rating da parte di un’agenzia. Sul “giudizio” espresso, in una scala che va da un minimo ad un massimo di affidabilità, dal punto di vista dell’informazione, e più in generale delle relazioni pubbliche, della comunicazione e della reputazione di un’organizzazione.
Abbiamo ritenuto fosse un tema importante, quasi “educativo” per i relatori pubblici, una sorta di prima piattaforma di confronto tra diversi attori che, a diverso titolo, influenzano le dinamiche dei mercati e, di conseguenza le percezioni non solo degli operatori ma anche dell’opinione pubblica (e pubblicata) rispetto alla crisi economica in atto. Un confronto che potrebbe puntare, nel medio periodo, a migliorare la credibilità delle fonti di informazione e comunicazione e, di conseguenza, l’affidabilità dei mercati rispetto alla gestione del risparmio.
Non sono pochi, infatti, gli aspetti del rating legati alla comunicazione e alle relazioni pubbliche. Pensiamo prima di tutto al newsmaking e al newsmanagement, ovvero alla produzione, alla distribuzione e alla gestione dell’informazione societaria. Ad occuparsene, i comunicatori delle organizzazioni e gli stessi giornalisti, gatekeeper di un interesse pubblico ad informare ed essere informati, e non solo ingranaggio di un meccanismo di produzione di informazione (di quantità ma di bassa qualità: il cd. churnalism). Le stesse agenzie di rating, a ben vedere chiamate a semplificare in una pagellina realtà quantitative complesse, sono parte attiva della gestione delle news.
Dalle news, alla newsmetrica, ovvero l’impatto delle notizie sull’andamento di un titolo o di un mercato. La cronaca recente dei debiti sovrani ha mostrato che il tempo non è una variabile indipendente nella comunicazione dei rating. L’impatto di un downgrading ( un aggiornamento verso il basso del “voto” su un soggetto emittente o su un titolo) ha avuto esiti fortemente variabili e talora inaspettati. Smentendo a corrente alternata la vecchia regola del “bad news is big news”, forse anche in ragione del momento della comunicazione e incrociandosi col tema della reputazione di chi “subisce” o effettua la valutazione. Tutto ciò mentre, di fondo, la cosiddetta prociclicità dell’affidamento al rating da parte degli intermediari e degli investitori ha finito per conferire al rating stesso una funzione catalizzatrice di bolle finanziarie quando non di crisi.
Insomma, temi da “tripla A” per dibattere sul rating al Salone non mancano. E se ne aggiungeranno altri, grazie agli interventi di Maria Pierdicchi (Managing Director, Head of Southern Europe, Standard & Poor’s), della Presidente Ferpi, Patrizia Rutigliano, e di Fabio Tamburini (Direttore Il Sole 24 ore Radiocor e Radio24). Ognuno sarà portatore di una prospettiva unica. Da non perdere. Modererà, come FeBAF, Gianni Rizzuti.
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