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L'era dell'integrazione mediatica, il Rapporto Censis sulla comunicazione

20/12/2007
I media tradizionali, radio e stampa su tutti, restano sempre sulla cresta dell'onda: siamo un popolo di teledipendenti, anche se sempre più spesso le nuove tecnologie divengono paesaggio familiare del nostro quotidiano. Questa la fotografia scattata dal 41esimo rapporto annuale del Censis per quanto riguarda il rapporto tra gli italiani e gli strumenti di comunicazione (vedi scheda). Rapporto che vede sempre una regina la televisione, guardata quotidianamente dal 92,1% (mentre crescono satellite, 27,3%, + 11% rispetto al 2006; e digitale terrestre, 13,4%, + 7%). Ma che per la prima volta accenna a un serio insediamento di questo primato. Il sorpasso potrebbe essere compiuto da quel telefonino che è ormai, almeno con un modello, nelle tasche dell'86,4% della popolazione. Praticamente di chiunque, insomma, se si esclude chi viaggia verso il centenario e coloro appena venuti al mondo. Senza contare, precisano al Censis, che non solo il cellulare è in tasca, ma che squilla e vibra quotidianamente almeno per circa il 77% degli italiani, percentuale che sale al 97,2%, strettissimo parente del 100%, se ci si interessa alla fascia dei giovani (14-29 anni). Quanto all'uso che si fa del telefono, il 55,9% degli utenti si limita a chiamare e mandare sms, mentre il 34,9% lo usa ormai come mini computer portatile (la percentuale sale al 52,9% tra i giovani). Anche se, ammette il rapporto, la tanto ventilata e pubblicizzata rivoluzione del videofonino alla fine è rimasta sui cartelloni pubblicitari, se si considera un tasso di penetrazione fermo al 9.3%.E mentre il telefonino comincia a sentire odore di trono e di scettro, Internet, più silenziosamente (ma neanche poi così tanto, visto il grandissimo parlare che se ne fa, e ne facciamo), si fa ogni giorno di più medium di massa. "Passo dopo passo - scrivono al Censis - Internet è diventato anche in Italia uno strumento familiare ad un gran numero di persone, con una accelerazione estremamente significativa proprio nel corso di questo ultimo anno". Nel 2007, spiegano i numeri, la popolazione web ha raggiunto il 45,3% di quella complessiva, mentre se ci si limita a prendere in considerazione i soli navigatori abituali, ossia chi va in rete almeno 3 volte a settimana, siamo al 38,3%, circa 10 punti percentuali in più rispetto allo scorso anno. Tra i giovani, inoltre, l'indice di penetrazione è ovviamente più alto, attestandosi al 68,3%, così come accade nella fascia di popolazione maggiormente istruita (54,5%). All'origine di questa impennata, spiegano i ricercatori, c'è anche è soprattutto la diffusione della banda larga, ormai a disposizione dell'85,8% dei navigatori. Tra gli old media la radio resta la più amata: sia essa semplice radio (53,7%), autoradio (56%), mp3radio (nel senso di fruita via lettore portatile; 13,6%) o webradio (7,6%), resta uno dei mezzi più amati in assoluto dagli italiani. E visto che si parla di integrazione, ossia della ormai consolidata abitudine a fruire di un medium attraverso più strumenti tecnologici, non si può non parlare della stampa quotidiana, fruita nel 67% attraverso l'acquisto di copie cartacee in edicola; ma anche free press, agli incroci o sui metrò, dal 34,7% degli italiani; o infine on line, sui siti informativi, dal 21,1% del campione. Con buona pace di chi pensava che il sempre più frequente triplice ticchettio dei tasti sulla lettera W avrebbe interrotto per sempre la marcia delle rotative.Da ComunicatoriPubblici Newsletter - Anno V 274 (14/12/2007)
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