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Migrant Banking: le politiche di Marketing bancario per la clientela immigrata

01/08/2006

E' il titolo della tesi recentemente discussa all'Università di Catania da Ivana Iaconinoto che analizza lo stato dell'integrazione bancaria dei migranti nel nostro Paese.

Questo lavoro nasce per 2 ordini di motivi:per abbattere la convinzione che, solo chi ha può avere, e chi non ha non potrà mai avere; e per ricordare come (e noi Italiani dovremmo saperlo bene) l'immigrazione non è un' alternativa allo sviluppo... ma è sviluppo stesso!Basta guardarsi intorno per accorgersi di come questa sia diventata una realtà strutturale del nostro Paese e che, prima riusciamo a comprendere e soprattutto valorizzare il fenomeno, prima possiamo contribuire a creare le condizioni per una società migliore. Quello delle migrazioni è un fenomeno complesso che riveste implicazioni di grande interesse: una di queste consiste nel ruolo economico dei nuovi venuti; essi infatti costituiscono uno dei cosiddetti "target emergenti" in quanto generalmente giovani, professionalmente preparati,  risparmiatori ed in crescita da un punto di vista socio-economico.Purtroppo però, si trovano spesso nella condizione di non sapere, non capire, e quindi non sfruttare appieno le opportunità che le varie aziende (e quindi anche quelle bancarie) offrono  e questo contribuisce ad ingenerare sfiducia. Analizzando il panorama bancario, nonostante evidenti segnali di apertura, si denota un ritardo di preparazione, analisi ed in parte anche di interesse nei confronti di questo segmento così significativo (sia da un punto di vista quantitativo che qualitativo) al quale ci si limita, sovente, ad offrire prodotti bancari "generici" scarsamente differenziati e spesso non in linea con le loro reali esigenze quotidiane. Attualmente, sono pochi gli istituti di credito che mostrano di utilizzare appieno le potenzialità di una politica di marketing  mirata, diretta e convincente ma, per quelli che l'hanno adottata con convinzione, la risposta è stata significativamente positiva in quanto i migranti trovano nel passaparola uno strumento indispensabile per l'orientamento all'uso dei servizi. Da un punto strettamente economico, poiché la gestione di tale clientela (ma anche quella dei piccoli risparmiatori, dei lavoratori atipici, delle famiglie disagiate ecc..) comporta alti costi di gestione e non adeguati margini di profitto; una opportuna azione commerciale (ripensamento delle linee di prodotti offerti, strategie di marketing adeguate ecc..) deve essere supportata altresì da una scelta ed un impegno di tipo sociale. Altresì aprirsi alla finanza islamica (che registra una crescita annua ragguardevole) per le nostre banche non rappresenta solo un'opportunità per acquisire nuovi clienti, ma significa mettersi in relazione con altre realtà e con precisi bisogni e necessità.Andare incontro a loro comporta, prima di ogni altra considerazione economica, riconoscerne, valorizzarne e soprattutto rispettarne le identità oltre a iniziare un processo di avvicinamento e dialogo, necessarie premesse per una società senza terrore.Ivana IaconinotoUniversità di CataniaFacoltà di EconomiaCorso di Laurea Economia Aziendale-------------------------------------------------------------------------------------Qui di seguito, ecco l'indice della tesi scaricabile integralmente da qui:PremessaCapitolo primo     I.1. Il Marketing nell'Impresa Bancaria e le nuove sfide del Welcome Marketing     I.2. Tendenze delle banche verso la clientela immigrata     I.3. Analisi del Modello Mediterraneo d'Immigrazione. Uno spaccato socio-demografico     I.4. Principali ostacoli alla fruizione dei servizi bancari da parte degli immigrati     I.5. Le rimesse come elemento di sviluppo     I.6. Analisi del Caso Wester Union: "...I'm sending so much more than money..."Capitolo secondo     II.1. L'utilizzo di un'adeguata Politica di Marketing come fonte di Vantaggio Competitivo     II.2. Principali prodotti offerti dagli istituti di credito, iniziative realizzate, e nuove proposte: L'immigrazione come opportunità     II.3. "Banking the Unbanked". Il Microcredito come strumento di collaborazione e cooperazione locale ed internazionale     II.4. Il valore delle religioni nel rapporto Banca-Cliente: L'Islamic FinanceConclusioniBibliografia
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