Nel giro di poche settimane sono cresciuti i commenti e le osservazioni sul futuro associativo, anche in vista della conferenza programmatica di Ferpi.Tutto è iniziato diverse settimane fa con il primo intervento di Fabio Bistoncini (verso una conferenza programmatica della Ferpi?), a cui era seguito un commento di Carmelo Stancapiano, e un intervento dello stesso Bistoncini. Dopo erano intervenuti Carmelo Stancapiano e Simona Schina; successivamente si erano aggiunti il commento del gruppo Fuori Orario e quello di Marco Bardus. La scorsa settimana era stata la volta delle rilfessioni di Stefano Fait, Alberto Mancinelli, Mario Rodriguez e Sissi Peloso.L'intervento di Toni Muzi Falconi.Rimboccarsi le maniche e concentrarsi sulle specificità1.Per una Ferpi:- più vicina ai soci sul territorio;- più attenta alla realtà professionale di tutti i giorni;- maggiormente in grado di reperire le risorse necessarie...- ...per crescere e attirare nuovi soci...e- ...per essere più rappresentativa e visibile.In estrema sintesi, queste sembrano essere le questioni fondamentali finora poste dai diversi interventi pubblicati da questo sito in vista della prossima conferenza programmatica del 9/10 Aprile a Roma.2.Ottima davvero questa idea di Fabio della conferenza e - dopo qualche iniziale titubanza - va bene anche la decisione di partire dal programma per poi passare ai candidati che dovranno realizzarlo. Le titubanze sono motivate dall'esperienza. Il programma è un mantra, perché a noi di Ferpi capita che i soliti noti compaiono alla vigilia del rinnovo delle cariche, fanno bei discorsi, condividono il programma, si candidano, ricevono consensi e incarichi e poi... scompaiono fino alla vigilia del rinnovo successivo. Film già visto e che, temo, ci apprestiamo a rivedere.3.A questo proposito, mi permetto di suggerire che Ferpi pubblichi sul sito:- i nomi dei candidati eletti negli ultimi due consigli nazionali;- i nomi dei soci che hanno ricevuto incarichi operativi e quali incarichi;- quante volte hanno partecipato alle riunioni previste dai diversi organi di cui fan parte;- e, soprattutto, quali programmi hanno progettato e poi effettivamente realizzato e in quale periodo del mandato.Poi, con riferimento alla sacrosanta necessità di attirare nuovi soci, sarebbe anche utile che Ferpi pubblicasse sul sito:- quali soci hanno presentato nuovi soci ammessi negli ultimi due mandati.Tutto questo potrebbe aiutare ciascuno di noi a capire, prima di votarli, quali sono quelli che si fanno in quattro a fine mandato per farsi dare un nuovo incarico da mettere nel proprio curriculum e farsi belli con i clienti o i datori di lavoro.Sì certo, hai ragione chiunque tu sia (ketty? giuliano? chi altro?) è anche successo che talvolta i soci intenzionati non siano stati messi in grado di farlo, ma è un fenomeno raro e che quando succede vanno rimosse con decisione le cause che lo determinano. Ma nella grande parte dei casi che conosco la scomparsa degli appena incaricati è immediata, subitanea, inspiegabile, immotivata&sconcertante e sconfortante.Ecco perché avrei prima preferito conoscere i candidati senza il programma, con il solo impegno sostanziale a dedicare tempo per poi verificare se l'insieme di queste persone possa condividere un programma capace di soddisfare le aspettative dei soci e dei nostri stakeholder.Ma è anche vero che non importa se viene prima viene l'uovo o la gallina e quindi... avanti così, purché si sia tutti consapevoli di questa tara genetica che ci portiamo dietro.4.Essere più vicini ai soci sul territorio implica relazionarsi con loro, ascoltarne le aspettative, verificarne continuamente e proattivamente la soddisfazione, stimolarne la crescita e la formazione.E' vero, è stato fatto troppo poco in questa direzione, anche se va sottolineato che il peregrinare per il territorio degli eletti responsabili è stato continuo, ma solo pochissime persone sono attive e l'Italia è lunga. Ma non basta, bisogna fare di più. Adesso che le peggiori incrostazioni che si erano formate negli anni novanta sul territorio sono state rimosse e che parecchi nuovi referenti danno segnali di svolgere attività utili e positive, si potrebbe anche riflettere su una nuova articolazione territoriale della federazione, purché non ri-scateni la corsa alla cadrega. L'importante è comunque assicurare coerenza e complementarietà fra tutte le attività associative: ma questo fa parte dell'abc di un gruppo dirigente degno di questo nome.5.Essere più attenti alla realtà professionale di tutti i giorni implica adeguare le attività associative passando da un approccio indicativo/normativo a una modalità più inclusiva della concreta realtà professionale quotidiana.E' vero, anche in questo ambito c'è molto da fare e il solo commento è che proprio coloro che insistono su questo dovrebbero per primi farsene carico. Se ha senso dire (e secondo me ce l'ha) che ad esempio il sito, oggi, vola troppo alto', ne ha altrettanto non sostituire i collaboratori attuali (per fortuna che ci sono e che ci vengono invidiati da tutti&provate a chiedere in giro alle altre associazioni o ai direttori dei giornali che ci seguono con passione riprendendo continuamente spunti e riflessioni&), ma piuttosto integrarli con altri collaboratori che si dedichino a tematiche più operative. Da tempo alcuni giovani e referenti territoriali chiedono più co-responsabilizzazione nella gestione del sito associativo e hanno ragione, ma dovrebbero almeno vivacizzare ed utilizzare le risorse già disponibili anche grazie alle loro insistenze. Altrimenti, con quale credibilità?6.Reperire le risorse per crescere e per attirare nuovi soci. Effettivamente, la Ferpi è da sempre in bilico finanziario e i nuovi soci che entrano riescono a malapena a equilibrare il conto di quelli che escono. Le ragioni sono diverse ma ritornano quasi tutte al punto che sono troppo pochi quelli che si attivano per attirare risorse su progetti mentre sono troppi quelli che chiedono risorse assistenziali senza progetto o programma&. Sarebbe invece assai utile e produttivo se venissero avanzate proposte più specifiche e realizzabili. Qualche esempio recente: un socio desidera realizzare un bellissimo progetto riferito al sistema banca-impresa ed ha già direttamente coinvolto una importante associazione e chiesto un finanziamento ad un possibile sponsor. Un esempio opposto: un socio ha lanciato una bellissima idea chiedendo se qualcuno era disponibile ad aiutarlo a trovare gli sponsor. Gli sponsor sono stati attivati, ma il socio è andato disperso, anche se non disdegna d bacchettare un giorno sì e l'altro pure.7.Essere più rappresentativi e visibili: certo, anche qui non ci piove. Da molti tavoli siamo assenti e la nostra visibilità (qualunque cosa ciò voglia dire) ne soffre. Qualche esempio positivo? Ad esempio, un socio utilizza i materiali che escono sul sito per riempire ogni venerdì una intera pagina di un diffuso settimanale economico locale. Un altro socio utilizza gli stessi materiali e li adatta per scrivere periodicamente commenti a sua firma come Ferpi sul quotidiano locale. La visibilità, quella seria, la si programma, non la si ottiene starnutendo o facendo comunicati stampa sul nulla.Bisogna peraltro anche essere consapevoli che alcune di queste esigenze sono fra loro almeno in parte contraddittorie e che vanno individuate delle priorità. Un esempio: se le iniziative devono essere più terra a terra perché questo è lo specchio della realtà professionale quotidiana, allora non sarà facile far crescere visibilità e rappresentanza e, di conseguenza, reperire le risorse finanziarie necessarie.Insomma, vanno fatte alcune scelte.8.Parliamo di territorio. Non è casuale che il tema emerga con frequenza. Si ricorderà che all'avvio di questa tornata erano state eliminate le delegazioni territoriali e, solo dopo molte insistenze, sono state avviate le figure dei referenti. Ebbene, ora che ci avviamo a fine mandato mai tante iniziative sul territorio, ma solo in alcune città. Per fortuna a Roma, Milano e Napoli, che pur rappresentano qualcosa in Ferpi, i protagonisti sono nuovi e, ciascuno a modo suo, fa vivere la Ferpi sul territorio in modo positivo. Tutto dipende dalle persone, dalla loro qualità, dal loro impegno, dalla loro disponibilità al confronto continuo.9.Parliamo di più soci. Stiamo però attenti al prevedibile assalto alla diligenza, ora che il riconoscimento giuridico della associazione pare in arrivo: saremo in grado di reggere l'urto? Non sarà il caso di definire una politica (prima ancora di un programma) che integri ragioni quantitative con quelle qualitative? Se come dice qualcuno dei soliti noti dobbiamo pensare a confluire in altre associazioni non bisogna scandalizzarsi, ma valutare e confrontarsi con attenzione. A occhio, sembrerebbe curioso proprio alla vigilia del riconoscimento, ma sarebbe utile essere più specifici, altrimenti sono solo manciate di inutile e accecante sabbia.10.Parliamo di visibilità . Ma che vuol dire? Preferiamo seguire il modello di Barnum o quello di Grunig? E' un riferimento troppo colto per i soliti noti che ipocritamente invocano più concretezza'? Se per concretezza intendono quella palta che molti pensano essere il nostro lavoro (grazie anche al loro esempio quotidiano) per me se la tengano e la chiamino pure, se vogliono, pubbliche relazioni'.11.Parliamo di giovani. La situazione sicuramente cambierebbe se un gruppetto di loro decidesse ad attivarsi e pare che le premesse ci siano, vuoi tra gli studenti di Uniferpi vuoi tra i giovani professionisti milanesi di Fuori orario vuoi in qualche territorio, come dice Fabio, a macchia di leopardo. Ma non dimentichiamoci che veniamo tutti dallo stesso perfido humus, e che nessuno è speciale solo grazie alla sua età. Si tratterebbe di operare per adeguare ferpi alle aspettative e ai sogni dei tanti che hanno intrapreso o intendono intraprendere la professione dopo averla studiata ( a differenza, questo sì, di quanto abbiamo fatto noi). Certo, parecchi dei vecchi potrebbero essere indotti a lasciare: ma non tanti, poiché i peggio se ne sono già andati e quelli rimasti sono abbastanza furbi per sapere che con il riconoscimento giuridico in arrivo non converrebbe. In compenso, sarebbero in tanti ad entrare.Abbiamo sbagliato a non puntare sui giovani a sufficienza, ma facciamo ancora in tempo a rimediare.12.Fatte tutte le critiche fondate e ragionevoli, è anche utile ricordare come in questi ultimi anni la Ferpi - partendo dalla desertificazione del decennio precedente - ha guidato, sviluppato, promosso e coordinato una straordinaria e inusitata, anche per altre professioni, crescita di peso, di qualità, di spessore culturale, di relazioni con gli stakeholder dei soci e di reputazione come mai ha registrato in passato. Sarebbe davvero un delitto se, correndo dietro ai soliti noti malpancisti, non si riconoscesse questo al gruppo dirigente uscente -e in primis al presidente che non ha mai perso una battuta stando sempre e visibilmente sulla palla con tenacia, competenza e physique du role e allo staff che si è fatto un mazzo come mai nessuna Ferpi ha fatto. Excusatio non petita? Si, certo..ma quando ce vò ce vò..come dicono a roma.. Accusatio manifesta? Honny soit qui mal y pense.Alla fine tutto si rifocalizza sul tema della comunità professionale(mi scuserà Garavaglia se estendo una sua saggia riflessione).La sola cosa sicura è che chi fa parte di Ferpi si riconosce in una comunità professionale, chi non ne fa parte (lo dice la parola stessa..) no.Come far sì che i relatori pubblici non soci trovino stimolo a far parte della comunità professionale? Non certo abbassando il tiro o dando gratis i biglietti del tram, del treno o dell'aereo.E, ovviamente, neppure cantando ogni settimana l'inno a Grunig? Certo. Ma chi ha mai impedito a qualcuno di cantare le osterie a squarcia gola? Il sito è qui, ci siete ora&cosa vi costa dire quel che pensate?Per concludere, mi fa parecchia specie che nessun intervento abbia finora tenuto in considerazione che a differenza di un ordine di stampo corporativo, una libera associazione professionale deve sì tutelare gli interessi dei soci, ma solo se non sono in contrasto con l'interesse pubblico. Nel nostro caso, questo vuol dire con l'interesse degli stakeholder dei nostri soci.Qualcuno ha parlato dei rapporti con i datori di lavoro dei nostri soci? dei rapporti con i clienti dei nostri soci? con gli interlocutori professionali dei nostri soci (giornalisti, opinion leader, politici, amministratori pubblici&..)? Questa questione è decisiva e mi ero illuso che fosse ormai un argomento interiorizzato, ma non al punto che nessuno lo sollevi, quasi che non ci sia proprio pensato.Ma siamo ancora in tempo e rimbocchiamoci le maniche: questa è la più bella professione del mondo e, proprio per questo, è fra le più bistrattate.(tmf)Mentre la conferenza programmatica si avvicina (9-10 aprile), continua la discussione sulla Ferpi che verrà. Questa settimana intervengono Toni Muzi Falconi, Ketty Tabakov e Riccardo Garavaglia.