Rp Lab – Google Glass, un nuovo modo di comunicare
06/03/2013
Il web è ovunque: grazie agli smartphone e alle connessioni mobili connettersi alla rete è ormai un gesto quotidiano. Ma tra poco Internet potrebbe essere anche “negli occhi”. Fantascienza? No, una nuova tecnologia di Google, che potrebbe avere un forte impatto anche sulle Rp, come illustra _Gabriele Cazzulini._
di Gabriele Cazzulini
Internet è ovunque: dal vecchio, caro, pesante computer da scrivania, fino ai pc portatili super leggeri e ai sottilissimi tablet, passando per la numerosa famiglia degli smartphone. Ma tra poco il web sarà anche negli occhi, cioè sarà possibile collegarsi al web, e usarne i servizi, anche usando gli occhi – o meglio, usando un paio di occhiali, davvero molto speciali. Non conta la griffe, il brand o il design. Conta il fatto che questi occhiali sono quelli di Google: si chiamano Google Glass e sono speciali montature high tech che permettono di visualizzare informazioni come se queste fossero inserite, anzi: “embeddate”, nella realtà stessa. Infatti la tecnologia alla base di Google Glass è la realtà aumentata (“Augmented Reality” o più brevemente AR): la realtà quotidiana viene “aumentata” attraverso oggetti visuali che ne aumentano, appunto, le informazioni per l’utente. Normalmente la realtà aumentata è attivata con un dispositivo ottico attraverso lo schermo di uno smartphone o un tablet; ma questa volta gli occhiali fungono da media per collegare le persone alla realtà aumentata, attraverso comandi vocali. Così la realtà diventa un vero e proprio “mondo” aumentato. Comunque, se un’immagine vale mille parole, questo video ufficiale di Google vale miliardi di parole:
Ecco, questo è Google Glass: occhiali per “vedere” il web nella realtà quotidiana. Per i consumatori questo prodotto sarà disponibile nel 2014, quindi c’è ancora da aspettare. Ma già oggi si discute sui sorprendenti effetti che possono derivare da un uso di massa di Google Glass. Quindi tutto ciò è la premessa fondamentale per un altrettanto robusto impatto sulle pubbliche relazioni, sulla comunicazione e sul marketing. E’ successo così col web prima e col social web dopo. Ogni innovazione nella tecnologia comunicativa trascina con sé una rivoluzione nelle forme della comunicazione.
Su questo tema c’è già un minuscolo articolo, dove risuona più il titolo che lo scarno contenuto. Però è significativo che il mondo della comunicazione, il 5 marzo 2013, si stia già preparando per accogliere una novità così dirompente. Nell’articolo in questione si accenna all’integrazione naturale di Google Glass con Google+, alla capacità di Google Glass di registrare filmati in tempo reale e trasmetterli in streaming (forse), alla possibilità concreta di organizzare eventi e test drive per i giornalisti usando Google Glass o usando Google Glass come media principale. Wow! Per i giornalisti e per il pubblico. Ma per le relazioni pubbliche, siamo sicuri che tutto ciò porti frutti succosi?
Non è che, come con il social web, a poco a poco le competenze tipiche della relazioni pubbliche vengano, come dire, “polverizzate” o “spruzzate” qua e là, perché tutti, alla fine, saremo capaci ad usare Google Glass come oggi, più o meno, tutti sappiamo fare una ricerca con Google? Queste tecnologie sono così affascinanti e potenti perché ancora una volta fanno piazza pulita di ogni forma di intermediazione. Google Glass e la realtà aumentata fanno proprio questo: prendono un’informazione e la mettono davanti ai tuoi occhi. Non c’è nemmeno più bisogno di andare sul web, sullo smartphone, a scaricare l’applicazione o usare il pollice. Video, ergo sum. Video, ergo communico. Ma è sempre “Ego” il soggetto di tutto ciò.
Delle due l’una: come ho sempre detto su Rp Lab, o le relazioni pubbliche si preparano ad aggiornarsi rapidamente oppure le relazioni pubbliche accettano di diventare una competenza molto specifica, settoriale, vincolata all’uso della tecnologia dominante e slegata da un mestiere attivo, concreto. Dato che tutti vorremo usare Google Glass, forse il vantaggio competitivo sta nel creare strategie e impieghi professionali. Sennò Google PR, ovvero le PR fatte da sé, non tarderà ad arrivare…