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Santi, poeti e comunicatori: una chiacchierata sulla legge 150

22/11/2004

Un divertissment di Stefano Martello e Gennaro Pesante sulla legge 150/2000 (Edizioni TerrEmerse)

Non è un vero libro (lo dice anche il sottotitolo in copertina: Colloquio Informale) quindi una chiaccherata trascritta, presentata sotto forma di intervista che Isabella Piro fa a due giovani giornalisti, Martello e Pesante sul tema delle delusioni prodotte dalla celebre legge 150.Sembra una sceneggiatura di Nanni Moretti, ed in effetti i tre sono proprio  dei giovani morettiani trentenni, molto divertenti, fissati sulla carta in un loro "cazzeggio" (si dice così, non è più una parolaccia) che nace da grandi attese deluse.Dice un tratto del testo: " Se una legge come la 150/2000 resta sostanzialmente al palo è proprio perché i cittadini sono cresciuti e il livello culturale si è alzato. Ma non ci sarà scampo sino a quando non sarà la politica a maturare e, di conseguenza, la pubblica amministrazione. Il fatto che il cittadino possa finalmente "capire" terrorizza il sistema e il sistema non ha nessuna voglia di cambiare".Può essere utile riprendere, in aggiunta a qualche dato riportato nel testo relativo alle ricerche effettuate sull'applicazione della legge, da noi già pubblicate a suo tempo sul sito, una ricerca del Censis del 2001 mirata a ricostruire le caratteristiche di coloro che si confrontano con la problematica dell'innovazione all'interno della Pubblica Amministrazione. Il Censis ha individuato quattro tipologie individuali:- Gli "entusiasti" (31,7%)- I "fiduciosi" (34,5%)- Gli "sfiduciati" (14,9%)- I "disinteressati" (19,9%)Gli "entusiasti"  sono convinti sostenitori dei processi di innovazione. Si tratta spesso di dirigenti dei comuni inquadrati nel ruolo di comunicatori. I "fiduciosi" presentano tratti analoghi ma meno caratterizzati ed hanno un profilo meno orientato al protagonismo individuale. Gli "sfiduciati" sono legati a metodi di intervento più tradizionali. Si tratta di funzionari più anziani e dirigenti della "vecchia guardia". I "disinteressati", pur essendo chiamati a partecipare ai progetti innovativi, non presentano alcuna caratteristica di vitalità innovativa e sono culturalmente distanti dalle logiche cooperative che spesso sostengono ed incoraggiano gli innovatori nella loro azione. Si tratta essenzialmente dei dirigenti ministeriali e dei dirigenti meridionali.Ritornando al testo dei santi e dei poeti: non si può negare che la lettura sia divertente e che forse per dei lettori trentenni il taglio sia quello che ci vuole. Solo che ha mostrato in tutta evidenza, a me, nel ruolo di lettore, una eccedenza di 40 anni a mio sfavore. Ma forse tutto quello che si è sentito al COMPA 2004 ha già pareggiato i conti, quanto a vecchio stile.Così, tra vecchio e nuovo, il risultato è 1 a 1. Palla al centro e via.E. Cogno
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