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Siamo tutti strateghi dei new media?

13/01/2009

Dando un'occhiata ai tanti profili che si trovano sui Blog e alle sintetiche/intriganti biografie su Twitter, noterete una cosa molto interessante: quasi tutti dicono di essere esperti in strategie dei new media o dei social media. Cosa significa esattamente e come si fa a capire meglio quanto in realtà siano abili strateghi sull’on line?

di Mitch Joel, 1 gennaio 2009


Non c’è dubbio che, al rientro in ufficio il lunedì, tutti andranno alla ricerca di settori nei quali tagliare i costi ed essere più efficienti. Anche se ci piacerebbe pensarla altrimenti, il marketing è di solito il primo settore ad essere colpito.. e anche duramente. Qualsiasi sia la strategia implementata dalla vostra società per ridurre i costi, sicuramente una delle opzioni sarà, “quale canale dei new media potremmo sfruttare meglio per guadagnare in efficienza?” Anche se questa domanda è sufficiente a generare una marea di post sui blog, la maggior parte delle persone andrà on line, farà una ricerca generica o posterà una breve domanda su FriendFeed o Twitter chiedendo alla comunità a chi, secondo loro, dovrebbe rivolgersi. La realtà è che quando un mezzo è così nuovo, tutti e chiunque possono spacciarsi per esperti… o almeno per uno ‘stratega’.


I risultati dicono più delle parole


Le biografie, gli spazi su Twitter, i post sui blog, ecc…. sono una gran bella cosa, interessante e appetitosa, ma vi sarà assai più utile indagare per chi hanno lavorato, cosa hanno fatto e quali risultati hanno ottenuto. Questo non ha niente a che fare con la dimensione della marca o della società. Qualche volta i risultati migliori con Social Media e New Media li ha un commerciante che, pur in ambito locale, ha ampliato i suoi affari, ha dato un’impronta globale ai suoi prodotti, ha intrapreso una conversazione con i suoi clienti e ha trovato qualche affascinante opportunità di business-to-business, originata proprio dal suo impegno sui canali sociali.
Senza dimenticare il singolo, che è riuscito ad aiutare un’associazione no profit o professionale ad ottimizzare i rapporti con i propri interlocutori con un investimento vicino allo zero. Se chi si definisce uno stratega non è in grado di mostrarvi piattaforme reali che provino come hanno modificato, aggiunto valore o influenzato gli obiettivi di business dei loro clienti, passate oltre.


Fate un po’ di spionaggio per conto vostro


Fare delle semplici ricerche su Technorati, Google Blog Search, Twitter Search, FriendFeed o creare un Google Alert con oggetto la società per la quale ha lavorato lo Stratega è un altro sistema molto facile e semplice per capire se il lavoro che ha fatto è servito a qualcosa. Non c’è dubbio che parlare direttamente al cliente sia un passo importante per decidere se andare avanti. Ma ricordate che, siccome questi canali sono molto nuovi, può anche darsi che i clienti non sappiano esattamente (o non siano capaci di verbalizzare) quello che lo Stratega ha realmente fatto limitandosi a riproporvi quanto visto in un rapporto o sentito in forma aneddotica da qualcun altro.
Uno dei sistemi migliori per decidere con chi volete lavorare è mettervi nella condizione di utilizzare tutti gli strumenti gratuiti che avete a disposizione – bastano solo pochi minuti per individuarli – e trarne i risultati. E’ sufficiente una ricerca generica sul cliente per trovare le informazioni necessarie a vedere da che parte pende la bilancia.


Andate oltre i risultati per valutare l’effetto incrociato dei diversi canali


Non si tratta soltanto di capire se lo Stratega ha aiutato il cliente ad aprire un Blog, andare su Twitter o creare una pagina su Facebook. Dire a qualcuno cosa deve fare non significa capire gli obiettivi finanziari del cliente, verificare come i canali sociali entrano a far parte del mix, scegliere i canali giusti, costruire una piattaforma efficiente e assicurare che la comunità venga continuamente alimentata e altro ancora. Prima di sviluppare e mettere in essere una strategia di New Media, qualsiasi Stratega degno di questo nome deve avere anche significative esperienze di marketing, comunicazione, pubblicità, relazioni pubbliche, ecc.
Perché qualsiasi strategia per i New Media, per essere valida, deve armonizzarsi con la strategia globale di marketing e comunicazione. Non c’è nulla che funzioni da solo. Né dovrebbe. Ogni interazione con un cliente è un’opportunità per costruire, condividere e far crescere la relazione. Se i punti di contatto non sono connessi, è tutto inutile. Non fatevi convincere del contrario.


Quanto è valida la loro auto-promozione?


Uno dei vantaggi dei canali sociali è che chiunque può parteciparvi ed essere pubblicato. Quanto è abile lo Stratega nell’utilizzare questi stessi canali per costruire la propria reputazione e gestire il proprio business? Trovare nuovi amici su Twitter e Facebook è semplice. Basta un click. Chiunque può seguire o essere amico di chiunque. La questione vera è: chi sono coloro che li seguono e ne sono amici? Ma neppure questo è sufficiente. Alcuni dei nomi più importanti che vi si trovano saranno disponibili ad aggiungere tutti e chiunque per costruire il proprio network, la propria comunità e audience.
La domanda più importante è: quanto è rispettato lo Stratega, è veramente un’autorità, chi si rivolge a lui per carpire informazioni e osservazioni? Non è sufficiente il commento di un blogger di una qualsiasi lista di un blog occasionale. Controllate dove si situa lo Stratega con il suo blog su Technorati e verificate chi ha un link al suo spazio. Google non mente mai. In un mondo di trasparenza, è piuttosto facile controllare il valore di chiunque. C’è chi vi farà notare che la piattaforma dello Stratega potrebbe essere ancora molto nuova o che non è necessario avere un proprio blog di successo per aiutare un cliente a costruirne uno. D’accordo, ma, in questo caso….


Nulla vale più dell’esperienza e della storia


Anche se social media e canali di new media sono molto recenti, è piuttosto semplice identificare un abile professionista di marketing e comunicazione, che abbia esperienza e casi documentati di consulenza nel facilitare la comunicazione e nel costruire comunità. In un mondo di oltre 130 milioni di blog (secondo Technorati) anche quelli più nuovi ricevono grandissima attenzione purché siano, realmente, significativi nell’aggiungere qualcosa di nuovo alla conversazione o per il semplice fatto di essere pubblicati da qualcuno degno di rispetto per il lavoro che fa. Se un vecchio professionista non riesce ad attirare l’attenzione sui propri commenti e piattaforma, come pensate che sarà in grado di farlo per voi?


Ricordate, chiunque può creare un blog o postare un commento acuto su Twitter. A tutti questi canali, però, manca qualsiasi processo formale di classifica qualitativa. Quindi il dilettante e il veterano con vent’anni di esperienza hanno la stessa visibilità. E’ questo l’aspetto migliore (e peggiore) dei canali sociali.


tratto da Six Pixels of Separation



(fc)
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