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Stop killer coke: anche la Coca Cola ha i suoi guai

11/05/2004

La protesta parte dal basso: dai college, dalle università, dai sindacati e dai gruppi di giovani, organizzati e informati da Ray Rogers, il direttore della campagna che sta dando del filo da torcere al gigante Coca-Cola: Stop killer Coke.

L'accusa rivolta ai produttori della bevanda è di maltrattamento nei confronti dei lavoratori utilizzati in Colombia (qui a destra un'immagine della campagna): precisamente, Coca-Cola userebbe metodi militareschi per intimidire i lavoratori e si opporrebbe a ogni forma di dialogo con i sindacati colombiani. Secondo Ray Rogers sono già stati uccisi sette rappresentanti sindacali dei gruppi di lavoratori del settore alimentare /bottiglie in Colombia e uno tra oro avrebbe perso la vita proprio in una piantagione Coca-Cola. Mentre altri settanta lavoratori sono morti per cause non chiare. Ferma la reazione di Coca-Cola, che risponde ammettendo sì che le condizioni di lavoro in Colombia sono difficoltose, ma sottolinea come i rapporti con i lavoratori locali e con le autorità siano sempre stati ottimi in settant'anni di presenza di Coca-cola nel Paese.Molte università hanno già risposto positivamente alla campagna e cinque in tutto hanno abolito completamente Coca-Cola dai loro campus. Anche alcuni sindacati americani hanno aderito alla campagna, abolendo dai distributori automatici di bvevande tutto ciò che porta il logo Coca-Cola.
Per saperne di più, in Rete, ecco i due siti che presentano i due lati della discussione: quello voluto da Coca-Cola è www.killercoke.com; quello voluto dal promotore della campagna è www.killercoke.org
Eva Perasso - Totem
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