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Trasparenza e comunicazione: la necessità dell’ascolto
12/06/2013
Quali i modelli e i tempi di attuazione possibili in funzione della complessità organizzativa delle amministrazioni centrali e locali? Come conciliare le attese dei cittadini con la scarsità di risorse? Di trasparenza e comunicazione al cittadino si parlerà mercoledì 19 giugno a Roma durante il nuovo appuntamento del ciclo _Microfoni Spenti._
Dalla legge 241/90 fino alla recente legge n.33 del 2013 la trasparenza è un obbligo, un diritto-dovere in ogni attività delle amministrazioni pubbliche, chiamate oggi a dare conto a tutti i livelli. Ma fino a che punto? A livello di principio, il decreto Brunetta (d.l.150 del 2009) ha affermato il diritto all’accessibilità totale per i cittadini.Per i dirigenti e per i responsabili della trasparenza è diventato un adempimento aggiuntivo, defatigante; maper i cittadini è cambiato qualcosa?
Della trasparenza e dei suoi nessi solo apparentemente scontati con le attività di comunicazione si parlerà a Roma, mercoledì 19 giugno, presso lo Spazio Informale (Via dei Cerchi n. 75) in un incontro del ciclo Microfoni Spenti dal titolo Sotto la trasparenza, niente.
Nonostante la crescita esponenziale delle norme, direttive, interpretazioni, circolari in materia, dal linguaggio degli atti amministrativi al loro effettivo reperimento (come buona parte dei dati richiesti in pubblicazione sui siti istituzionali) sembra essere cambiato ancora troppo poco nell’esperienza e nella percezione dei cittadini. Inoltre, le norme impongono indistintamente lo stesso rispetto della tempistica e degli “adempimenti standard” a ogni amministrazione, dal più piccolo comune al più grande ente, non considerando in nessun modo il differente livello di complessità organizzativa e gestionale con il quale ciascun Responsabile della Trasparenza deve confrontarsi. Nè si distingue tra enti chiamati a dare servizi di prossimità ai cittadini di un piccolo territorio ed enti tenuti a garantire attività di programmazione e servizi su base regionale o nazionale.Per di più, la competenza della comunicazione e dei comunicatori pubblici, sembra ancora un optional, non richiesto, né per assolvere alla funzione di Responsabile della Trasparenza, né per la valutazione preventiva di quello che è necessario esporre per rafforzare la relazione tra Istituzione e cittadini: perché poi cos’altro è la Trasparenza, se non un rinnovato patto di relazione e di fiducia tra Stato e cittadini?
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Per info:
Delegazione Ferpi Lazio
Alessandra Fornaci – alefornaci@yahoo.it