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Una giornata nera

29/09/2009

Promuovere la reputazione di un Paese all'estero è un fenomeno complesso ed articolato che, se non corrisponde ad un contenuto effettivo, finisce con l'essere effimero. Se poi il Paese in questione è l'Italia...

di Toni Muzi Falconi


Domenica 27 Settembre, ricevo una telefonata di prima mattina da una persona che, per conto di una rilevante aggregazione di interessi, vorrebbe incaricarmi di promuovere la reputazione dell’Italia all’estero.
Sto facendo prima colazione e ho in mano il Corriere della Sera (non Repubblica, non l’Unità).


L’editoriale di Giavazzi sul G20 di Pittsburgh decreta la fine del G8 presieduto dal nostro Premier, e del grande progetto di Legal Standards lanciato in pompa solo qualche mese fa dal nostro Ministro dell’Economia.


L’articolo di apertura in prima pagina attribuisce a Trichet (presidente della Banca Centrale Europea) la frase ‘penso che il potenziale dell’Italia sia considerevole… la sua crescita potenziale dovrebbe essere più elevata di quanto si è potuto osservare negli ultimi anni…’


Nell’articolo di spalla il Ministro dell’Interno Roberto Maroni afferma che l’Unione Europea ‘Ha agito poco e male in questi ultimi anni’ sulla questione dell’immigrazione. Ma ricordo male o fino al Maggio del 2008, Commissario Europeo all’Immigrazione era Franco Frattini, oggi Ministro degli Esteri del Governo Italiano?


In seconda pagina, un articolo di spalla dell’inviato negli Stati Uniti, Massimo Gaggi, in cui analizza la caduta/scomparsa italiana dalla scena internazionale.
Certo, ammette che il passaggio dal G8 al G20 prende atto della caduta complessiva dell’Europa, ma si affretta a sottolineare che l’Italia, soprattutto dopo essere stata ignorata sulla questione scoperta del secondo sito iraniano atomico, è precipitata nel baratro.
Scrive, tra l’altro: l’Italia,viene considerata troppo morbida nei confronti di Teheran, anche a causa dei grossi interessi dell’Eni in quel Paese…


A pagina 6 lo scontro fra Governo e ANM sul reato di immigrazione clandestina e sull’accusa di Maroni ‘è grave che i magistrati boicottino il reato di immigrazione clandestina’.
Il CSM dovrà dunque aprire una procedura di ‘tutela per pm e giudici’, dal Governo immagino.


A pagina 9 una intera pagina dedicata alla questione Annozero e all’istruttoria aperta per la prima volta dal Governo contro la Rai per ‘infrazione al contratto di pubblico servizio’.
A fondo pagina l’affermazione sessista di un sottosegretario, chiamato in causa da cinque pentiti che lo accusano di essere in contatto con il clan dei casalesi: ‘ci sono dei frocetti a Roma che pensano di poter determinare i destini della Campania’ riferendosi ad un altro esponente del suo stesso partito, senatore e membro portavoce del comitato esecutivo nazionale.


A pagina 10, lenzuolata sull’incontro fuori programma a Ciampino fra il Premier e il Papa.
Il cerimoniale vuole che un membro del governo (e chi può sindacarne la scelta?) saluti il Papa quando lascia il territorio italiano.
Il premier, che da molti mesi vorrebbe incontrare il Papa che si nega, anticipa la sua partenza dagli States e dirotta il suo arrivo da Milano a Ciampino per arrivare quando il Papa parte. Tre-minuti-tre di saluto (la frase del premier che si sente in tv è: le porto i saluti di Obama!) e poi il pontefice vola all’est e il premier rientra, immagino, a casa a riposare.


Solo notizie internazionali fino a pagina 25, per la prima volta totale assenza di riferimenti all’Italia, come peraltro anticipato da Gaggi a pagina 2.


A pagina 27 pagina firmata da Giovanni Bianconi sui processi di mafia e i collegamenti con forza italia, il senatore Dell’Utri e l’attuale premier.
Agghiacciante.


A pagina 29 il segretario della federazione nazionale della stampa si associa alla proposta di Luigi Ferrarella di obbligare chi fa causa civile contro un giornale (come ha recentemente fatto il premier contro repubblica e l’unità) sia obbligato a depositare il 10% del risarcimento preteso a tutela della libertà di stampa.


Basta!! Voglio scendere!!
Richiamo il mio interlocutore di qualche minuto prima: ‘ti ringrazio, ma rinuncio’.



Sul tema, Mario Andrea Rigoni scrive – sul Corriere della Sera di martedì 29 settembre 2009 – dell’iniziativa coordinata da Andrea Kerbaker: un’indagine condotta da undici esponenti di vari settori, intesa a migliorare l’immagine dell’Italia, da cui è derivato il libro Bella e possibile. Memorandum sull’italia da comunicare (che punta sulla realizzabilità del bello dell’Italia).


Leggi qui l’articolo “L’Italia insegue i suoi primati”.
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