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Una signora da Oscar!

01/11/2004

Quando martedì 1 dicembre a Milano celebreremo i cinquant'anni dell'Oscar di Bilancio insieme al primo vincitore del Triple Bottom Line non potremo fare a meno di ringraziare Gherarda Guastalla Lucchini per tutto il lavoro svolto in questi anni. Grazie Gherarda!

Se c'è una attività della Ferpi destinata ad essere ricordata negli anni, e non soltanto dai relatori pubblici, è l'Oscar di Bilancio: esemplare nel rigoroso rispetto della tradizione e delle consuetudini, ma anche nella sua audacia innovativa con la continua proposta di sempre nuovi traguardi di trasparenza informativa e di coinvolgimento di soggetti davvero interessati alla rendicontazione permanente delle organizzazioni (sociali, pubbliche e private).Quando, martedì 1 dicembre a Milano celebreremo i cinquant'anni dell'Oscar insieme al primo vincitore del Triple Bottom Line, non potremo fare a meno di inviare un pensiero di stima, gratitudine, amicizia e ammirazione per una grande persona davvero…per Gherarda Guastalla Lucchini (nella foto).Conosco Ghe dalla metà degli anni sessanta quando ero in 3M e lei giovanissima assistente del mitico Alvise Barison, direttore del Centro Commerciale Americano. Gherarda poi sostitusce Alvise quando il futuro primo Presidente della Ferpi prende la via del Lloyd Adriatico per tornarsene nella sua Trieste, ove lo celebreremo con tutta l'importanza che merita nel prossimo Giugno quando in quella città apriremo il secondo Festival Mondiale delle Relazioni Pubbliche.Ritrovo poi Gherarda in Ferpi nella prima metà degli anni settanta e quindi, intorno al 1977, mi rendo responsabile nei suoi confronti di un imperdonabile ‘sgarro' personale e professionale, che lei invece mi perdona dopo pochi mesi, mostrandomi così uno dei più forti aspetti del suo carattere: il saper ‘passare oltre'.Nel 1980 quando la Ferpi decide di rilanciare l'Istituto per le Relazioni Pubbliche, in letargo da qualche anno, fu chiesto a Gherarda di gestirne l'Oscar di Bilancio, che dal lontano 1954, ne rappresentava la ‘posta' più importante.Da quell'anno Gherarda ha gestito la macchina dell'Oscar con autorevolezza e con passione riuscendo a farne lievitare importanza e prestigio, coinvolgendo sempre nuovi protagonisti e partner, allargando in continuazione la platea di quei soggetti che, almeno a parole, sostengono la sua battaglia per la trasparenza della informazione al pubblico da parte delle organizzazioni.Sarebbe davvero facile, ma sciocco, ironizzare sulle tante dimostrazioni contrarie di questi decenni. Meglio invece verificare quanti dei vincitori di un Oscar siano poi ‘caduti' in vicende che ne abbiano minato la credibilità: per l'esattezza 2 in 50 anni! E adesso sì, sarebbe facile ironizzare su chi fa ironia, poiché sono in pochi a sapere che - anche quest'anno come per gli anni scorsi - un centinaio di esperti volontari delle tante organizzazioni che concorrono a realizzare l'Oscar esaminano uno per uno i bilanci presentati e che – come ha sempre sostenuto con caparbietà Gherarda in ogni occasione che riesco a ricordare - partecipare all'Oscar è già un premio e passare in finale è un risultato straordinario, di cui essere orgogliosi!Negli anni novanta, insieme a tante altre cose, la Ferpi si disamorò anche dell'Oscar affidandone la gestione, quasi un vero e proprio ‘appalto', all'Assolombarda ove, per fortuita quanto fortunata coincidenza, operava come direttore della comunicazione il socio Paolo Pasini, il quale ne intuì subito il potenziale e seppe utilizzarlo da par suo. Per tutto il decennio, fino a quando nel 2001 Paolo non ‘cadde in tentazione' di Palazzo Chigi (anche se oggi veleggia a Venezia Presidente dell'Arsenale spa), l'appuntamento annuale di Assolombarda per la premiazione dell'Oscar fu un momento classico fra i riti della comunità finanziaria, pur –e come non dirlo?- nel generale benign neglect dei relatori pubblici…Gherarda si era tranquillamente fatta da parte, senza una protesta, semplicemente considerando chiusa quell'esperienza che pure aveva saputo costruire un asset importante, l'unico per il quale la Federazione fosse nota al di là della cerchia degli addetti ai lavori.Con l'imprevisto abbandono di Paolo per Palazzo Chigi, il destino dell'Oscar avrebbe potuto essere segnato, se Gherarda non si fosse fatta convincere a riprenderne in mano la gestione.Una gran donna davvero questa Lucchini!Sobria, colta, intelligente, eccellente professionista e, più di ogni altra cosa, per bene…Tanto, che più-per-bene-di-così-non-si-può….Grazie Gherarda, grazie per me e per tanti nostri colleghi che, più o meno consapevoli, ti devono parecchio se la nostra professione è riuscita negli anni a mantenere un po' di dignità.Grazie soprattutto anche per la passione e la competenza che continuerai a mettere nel futuro dell'Oscar.Oggi che tanti giovani si affacciano alla nostra professione auspico che molti di loro possano assumerti a modello, penetrando la tua innata ritrosia, quella orgogliosa e caparbia resistenza alla ribalta che ti caratterizza.Invidio davvero la tua sobrietà! *Un abbraccio affettuoso(tmf)* honny soit qui mal y pense!
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