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Youtube e la musica web 2.0

26/01/2010

Il mercato discografico è sempre più in crisi: l'avvento di Internet, il peer to peer, i lettori mp3 hanno drasticamente inciso sul calo delle vendite. Ma la musica trova altre strade per vivere. Il web 2.0 offre possibilità sconfinate agli artisti emergenti che possono farsi conoscere creando una propria _social media map_.

di David De Angelis


Fantasia e smisurato senso di condivisione. Sono queste le caratteristiche di molti giovani artisti, capaci di promuoversi su YouTube, grazie al successo delle piattaforme di video sharing, alla rivoluzione digitale e quindi la diffusione delle tecnologie di ripresa audio/video.


Tanti cantautori e band emergenti aprono i loro account su Myspace, il social network per musici e musicofili. Artisti come Kina Grannis, Pomplamoose (Jack Conte e Natalie Dawn) e Juilia Nunes credono invece che il linguaggio audiovisivo e la più grande video community al mondo possano rendere la fruizione delle loro musica un’esperienza diretta e altamente coinvolgente.


I numeri parlano chiaro: le visualizzazioni totali dei loro video superano i 30 milioni. Julia Nunes dal 2006 ha ottenuto 31.106.519 di visualizzazioni video e 144.202 iscritti al canale. Kina Grannis iscritta dal 2007 conta 33.098.123 di visualizzazioni video e 127.781 iscritti. I Pomplamoose dal 2008 hanno raggiunto 11.694.587 di visualizzazioni video e 75.053 iscritti al canale.


Dietro tanto successo c’è una strategia comunicativa che sfrutta tutte le possibilità offerte dal social networking. Infatti l’account di Youtube è solo la porta d’ingresso a una social media map, composta da Twitter, Facebook, Myspace, Itunes (i Pomplamoose non hanno un sito web ma solo social account).


Dedicano intere sezioni alle canzoni degli altri artisti, ai tutorial per imparare a suonare i brani che propongono (seguendo uno dei trend più affermati nella video community: cover e istruzioni per l’uso), a piccoli show solo per gli utenti, a ringraziare gli iscritti, ai contest per la copertina del loro primo album, a raccontarsi in tanti aspetti della loro vita. L’obiettivo è quello di arrivare all’utente senza alcun filtro: “quello che vedi è quello che ascolti” (Jack Conte).


Curano la community in modo maniacale, consapevoli che i loro fan rappresentano un inesauribile bacino creativo e il più potente strumento di promozione in Rete. I fan di Kina Grannis hanno fondato lo Street Team per aiutare la cantautrice americana a promuoversi on line e off line. L’utente interviene sempre, dal semplice commento a margine dei video fino a prendere parte al video stesso.


La maggior parte delle produzioni sembra seguire una precisa struttura narrativa:


1. Performance (esecuzione brano, annuncio date concerti, dialogo aperto);
2. Promozione “Social” (spazio dedicato alla promozione dei profili delle varie piattaforme sociali);
3. Svelamento (fuori onda, making of, ringraziamenti, considerazioni sul brano appena eseguito. Questa fase finale è molto importante perché permette agli utenti di conoscere gli artisti da vicino, non solo come musicisti).


Kina Grannis e Juilia Nunes realizzano i loro video con la webcam del loro pc, la sensazione è quella di stare di fronte una video-chat (un faccia a faccia della Rete). L’ambiente poi diventa familiare perché a fare da scenografia ci sono gli ambienti domestici: la camera da letto, un salone, la scala del soggiorno, il giardino.


I Pomplamoose sposano una filosofia diversa, senza tradire la dimensione “home made”, girano i video con più macchine da presa e amalgamano il tutto in una perfetta sincronia tra suoni e immagini. Qui il video non veicola solamente l’esperienza reale della performance ma è una composizione con una precisa autonomia che spiega il brano tanto quanto gli arrangiamenti. In breve non realizzano un video per promuovere un brano, ma il video e il brano concorrono insieme all’espressività dei Pomplamoose.
La popolarità di questi musicisti è frutto di un’identità precisa fatta di tanti particolari: il pennarello a punta tonda per i ringraziamenti usato da Kina Grannis, i video multi-riquadro dei Pomplamoose o l’ukelele di Jiulia Nunes. Sono giovani made in U.S.A. e sono ad oggi un punto di riferimento per il modo di stare al web, semplicemente fantastico. Una comunicazione per gli altri che, invece di attori protagonisti, vede una sapiente regia di attori co-protagonisti.


Tratto da http://www.cultur-e.it/blog/
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